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Il Giorno della Memoria per ricordare tutte le vittime della storia

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Il Giorno della Memoria, giorno dedicato al ricordo delle vittime dei campi di concentramento nazisti in quanto data della liberazione di Auschwitz, si può intendere in un senso più ampio come memoria di tutti coloro che sono scomparsi in tempi diversi e in luoghi diversi per motivi di discriminazione razziale, politica, religiosa, perché oppositori, in quanto non conformi alle aspettative di regimi e governi non democratici, di dittatori sanguinari, di carnefici di ogni sorta. La memoria si può dunque declinare anche come tributo agli scomparsi di altre epoche e di altre zone del mondo: esemplarmente e tragicamente quelli dell’Argentina ai tempi della Giunta militare di Videla, Galtieri, Viola, Bignone tra il 1976 e il 1983, oggetto di uno sterminio sistematico che ha fatto saltare un’intera generazione. Ricordare significa restituire voce a quei trentamila desaparecidos senza voce di allora, ricordando i molti che scompaiono ancora oggi senza colpe e senza memoria, per mare e per terra, riportando alla luce le loro storie, le loro origini, le loro aspirazioni. Molti di quei desaparecidos avevano origini italiane, i primi processi con condanne contro i loro carnefici si sono tenuti in Italia, anche grazie al lavoro straordinario e alle testimonianze in prima persona delle madri-nonne (le Abuelas de Plaza de Mayo) di quei figli uccisi e dei loro nipoti, rubati e recuperati alla vera identità dopo essere stati strappati ai genitori biologici per essere consegnati a famiglie di militari condiscendenti. Di tutto questo racconta un libro che è insieme documento e romanzo, L’ultima madre di Giovanni Greco, premio Calvino 2011, che diventa uno spettacolo, prodotto dal Teatro Vittorio Emanuele di Messina, con la collaborazione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica ‘Silvio D’Amico’ e l’associazione DAF, e che debutta a Messina a febbraio 2016: dopo una tournée regionale e nazionale, lo spettacolo approderà a Buenos Aires.

mercoledì 27 gennaio 2016, ore 10.00

Sala Aldo Moro – Palazzo Montecitorio – Camera dei Deputati Roma