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Alla Casa del Cinema si omaggio Giorgio Arlorio

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Protagonista del cinema italiano dal dopoguerra in poi, lo sceneggiatore e autore Giorgio Arlorio verrà omaggiato lunedì 10 dicembre alla Casa del Cinema con una giornata a lui dedicata. Si comincerà alle ore 16.20 con la proiezione del film La patata bollente di Steno. A seguire, alle ore 18.00, andrà in scena un incontro moderato da Felice Laudadio in cui parteciperanno Francesco Bruni, Ivan Cotroneo, Fabio Ferzetti, Filippo Gravino, Francesca Manieri, Caterina Taricano. Durante l’appuntamento verrà presentato il volume di Giorgio Arlorio e Caterina Taricano, Viaggi non organizzati. La vita e il cinema di Giorgio Arlorio (Quaderni della Cineteca Nazionale n.10, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Iacobelli Editore).

 

Arlorio ha lavorato con grandi maestri (Gillo Pontecorvo, Dino Risi, Mario Camerini, Mario Monicelli, Mauro Bolognini) e ha scritto film di genere di grande successo (La patata bollente di Steno, L’arciere delle mille e una notte di Antonio Margheriti, Ilmercenario di Sergio Corbucci, Zorro di Duccio Tessari). È stato un importante autore televisivo (con Nanni Loy è il curatore diSpecchio segreto, una delle trasmissioni di culto della televisione anni Sessanta) e ha a lungo insegnato sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia (1999-2016). Si è distinto per l’impegno politico e civile (nelle battaglie dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici) ed è stato anche uno stupendo narratore dei fatti e dei misfatti del cinema. La sua biografia è un viaggio nel cinema italiano che ci aiuta a superare la storica divisione tra cinema d’autore e cinema di genere, tra film di impegno politico e opere decisamente commerciali: Arlorio ha avuto lo stesso approccio da grande professionista quando scriveva Queimada per Gillo Pontecorvo e Marlon Brando o Il giorno più corto per Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Attraverso una preziosa carrellata di storie, aneddoti e informazioni, raccontati con la sottile ironia che è parte integrante del suo modo di raccontare il cinema e la vita, Arlorio ci aiuta a capire meglio la natura del cinema italiano, la sua essenza più vera e profonda.