Home eventi All’Isola del Cinema una serata per ricordare Antonio Infantino

All’Isola del Cinema una serata per ricordare Antonio Infantino

718

Il personaggio centrale del racconto insieme allo stesso regista/musicista ( in scena come sguardo viaggiatore ) e Monica, una giornalista di Vogue, è Antonio Infantino. Attraverso lui e la sua musica affiorano luci e ombre di una cultura tradizionale, antica, mediterranea, meridionale e del suo disadattamente rispetto alla società mercantile postmoderna. Antonio è stato negli anni settanta ottanta il “re della taranta” e nello stesso tempo uno dei personaggi più significativi  – come diceva Fernanda Pivano – della cultura italiana degli ultimi cinquantanni: architetto, poeta, folksinger, regista, saggista. Un viaggio nel tempo e nello spazio alla ricerca di una verità essenziale. Una tournè e un vorticare di personaggi. Musica trascinante. Tarantolati rotanti. E come per un’ “arca perduta” c’è una questione che intriga, interessa e coinvolge tutti i personaggi che incontriamo. Tutti sono interessati al fenomeno del Tarantismo, alla sua misteriosa origine ma anche al suo più conosciuto risvolto popolare o al suo sfruttamento commerciale, o, come in parte nel nostro caso, al di là di particolari specificamente musicali, più o meno di moda, al suo intimo cuore.

Esso ha origini molto arcaiche. Affonda in una sapienza di cui abbiamo tracce nel VI secolo avanti Cristo in quella Metaponto di Pitagora e dei pitagorici che ancora oggi è una parte nobile della Lucania. A veder bene – ci dice Antonio – essa è un’anima precisa del sud. Un mistero essenziale, dirà uno dei protagonisti, paragonandolo al restrogusto di un profumo prezioso. Un enigma. Ce ne parlerà in viaggio the Fabulous Trickster, il briccone divino, l’uomo che vive sul confine della regola e muove la comunità, Antonio. Musica trascinante, tarantolati rotanti, Tarantrance.