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«Dubita sempre delle cose belle». L’amore stile Novecento

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L’amore passionale, l’amore carnale. L’amore che brucia, avvampa, distrugge e rugge. Tutto questo è descritto nel corposo carteggio tra Federico de Roberto, autore de “I Vicerè”, e la nobildonna Ernesta Valle Ribera, ribattezzata dallo scrittore- amante Renata, perché rinata simbolicamente all’amore, copre un lungo arco di tempo dalla fine dell’ottocento e i primi del novecento, con lo sfondo storico dell’epoca.

Così il lettore diventa testimone non solo degli aspetti privati e umani dello scrittore, contemporaneo di Verga e Capuana, ma anche spettatore delle vicende politiche, storiche e sociali, attraverso gli occhi di de Roberto, che al tempo viaggiava costantemente tra Catania e Milano.

Viaggiatore curioso e irrequieto, de Roberto era affascinato da una Milano che già rappresentava la capitale dei poteri mediatici e finanziari, la più progredita e operosa d’ Italia, che ospitava le più grandi testate giornalistiche, come il Corriere della Sera, e teatri prestigiosi come la Scala.

E’ nei salotti mondani e culturali di Milano che lo scrittore può frequentare la Ribera, oltre che incontrare i più brillanti spiriti dell’epoca.

Amante appassionato e impetuoso, lo scrittore si rivela in questo carteggio in tutta la sua travolgente e umana passionalità, a volte ai limiti del melodrammatico e dell’impudico, seppur sempre con uno stile letterario notevole e accattivante.

Il libro, pubblicato dalla Bompiani, nasce dalla ricerca di Sarah Muscarà, ordinario dell’Università di Catania, e Enzo Zappulla, Presidente dell’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, sarà presentato all’Isola del Cinema domenica 12 Luglio, nell’ambito degli incontri letterari organizzati da Alma Daddario. Per l’occasione leggeranno alcune lettere dal carteggio gli attori Mariano Rigillo e Anna Teresa