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Festival della Letteratura a Roma si apre con il grande Robert McLiam Wilson

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È Robert McLiam Wilson il grande scrittore scelto dal Festival delle Letterature di Roma per inaugurare la prestigiosa manifestazione, insieme a Marco Missiroli e Mia Couto. L’evento si celebrerà il prossimo venerdì 12 giugno in piazza del Campidoglio, alle ore 21.
Per l’occasione, l’autore leggerà un brano inedito, scritto appositamente per il festival.
Robert McLiam Wilson nasce a Belfast nel 1964. Abbandonato dai genitori all’eta? di quindici anni, viene adottato da una famiglia cui rende omaggio nel suo capolavoro Eureka Street. Si iscrive quindi all’Universita? di Cambridge che lascia nel 1985 all’eta? di 21 anni. Il giorno precedente alla fine della sua carriera universitaria accade qualcosa che lo stesso McLiam Wilson racconta così: “Comprai una macchina da scrivere per iniziare una dissertazione su non ricordo quale argomento; ne venne fuori invece il primo capitolo di un romanzo”.
Comincia così un periodo della sua vita in cui svolge le professioni più disparate: dal muratore alla guardia di sicurezza, dal venditore di finestre al venditore di kilt, fino all’insegnante e a al regista di documentari. Ma per lui questi anni spesi a fare «la prima cosa che capita» si riveleranno un prezioso apprendistato letterario. È così che nel 1989 vede la luce il suo primo romanzo, Ripley Bogle, accolto dalla critica come un eccezionale esordio letterario. Con questo suo primo lavoro, che narra la storia di un colto e stravagante giovane clochard, un indimenticabile antieroe dei bassifondi in una Londra fredda e indifferente, McLiam Wilson (che si dice abbia vissuto egli stesso in strada per otto mesi) inizia a vincere alcuni dei numerosi premi che costelleranno la sua carriera: Rooney Prize e The Hughes Prize, entrambi nel 1989, The Betty Trask Prize e The Irish Book Award, entrambi nel 1990.
Nel 1992 scrive il suo secondo romanzo, Il dolore di Manfred (Fazi Editore, 2004), che fa dire a Antonio D’Orrico che “McLiam Wilson scrive come un dio”. Nello stesso anno, con Donovan Wylie, scrive The Dispossessed, un saggio sulla povertà in Gran Bretagna.
La fama internazionale arriva nel 1996, con il suo terzo romanzo, Eureka Street (Fazi Editore, 1999), acclamato dalla critica, vincitore del Belfast Arts Award for Literature e tradotto in quattordici lingue.Caso editoriale al tempo della sua uscita, Eureka Street è considerato ormai un classico della narrativa europea, romanzo corale, umoristico e insieme commovente, magistrale nel descrivere la vita quotidiana di una citta? dilaniata dalla guerra civile. Con una mescolanza sapiente di tragedia e humour, l’autore racconta la drammatica situazione politica dell’Irlanda del Nord negli anni Ottanta attraverso la storia di Jake e dei suoi amici alle prese con le piccole vicende quotidiane a Belfast, in un mondo dilaniato da conflitti irrisolti e dalle bombe dei terroristi. Da questo romanzo è stata tratta una serie televisiva. Nel 2003, è stato nominato da Granta Magazine uno dei venti “Migliori giovani narrator inglesi”.
Il 2016 è l’anno del suo grande ritorno.

Venerdì 12 giugno, piazza Campidoglio, ore 21