Home eventi Hindi Zahra, il sapore del mediterraneo e il colore dei tuareg a...

Hindi Zahra, il sapore del mediterraneo e il colore dei tuareg a Parco della Musica

1506

 

Hindi Zahra arriva il 28 ottobre a Parco della Musica.

Artista cresciuta in Marocco, ascoltando musica tradizionale berbera, la musica indiana ed egiziana, passa al rock psichedelico, al reggae e alla musica soul. A dodici anni si trasferisce a Parigi ed è in Francia che inizia la sua carriera da musicista.  A diciassette anni sale sul palco per la prima volta in occasione della “Fête de la musique”.

Hindi Zahra si è formata prima di tutto esibendosi dal vivo: sul palcoscenico trova l’ispirazione che la porta in seguito in studio di registrazione a dare vita al suo primo album, Handmade. Insieme al successo di pubblico arrivano i riconoscimenti professionali: il contratto con Blue Note, il premio Costantin nel 2010, il Premio Victoire de la Musique nella categoria World Music; il suo album esce in oltre 20 paesi. Con Handmade, Hindi Zahra si esibisce in 400 concerti, viaggiando in tutto il mondo per due anni e mezzo.

Alla fine della sua tournée Hindi Zahra decide di trasferirsi per un anno a Marrakech dove ritrova la pace e il cammino per la sua musica. Inizia ad esplorare i ritmi con Rhani Krija, un musicista di Essaouira.

Esce poi dall’isolamento, le sue canzoni la riportano a viaggiare. A Cuba, in Giordania, in Egitto, in Italia, in Andalusia – a Cordoba registra con il chitarrista flamenco Juan Fernandez “El Panky”. E’ attrice in due film: The Narrow Frame of Midnight di Tala Hadid e The Cut del regista tedesco Fatih Akin (La sposa turca, Soul Kitchen). Durante i suoi viaggi, alcune passioni musicali si affermano con maggiore vigore (Miriam Makeba, Césaria Evora, Marvin Gaye e Nina Simone, per quest’ultima Zahra ha ripreso Just Say I Love Him in un recente album-tributo) e tracciano la strada ascensionale per il disco Homeland.

La registrazione dell’album si conclude a Parigi, dove onora le sue radici tuareg invitando il chitarrista Bombino a suonare in To The Forces. Il percussionista brasiliano Ze Luis Nascimento ridona il gusto del viaggio alle canzoni, e una squadra di musicisti si forma attorno a lei.

Homeland si ascolta con semplicità. C’è essenzialità, un qualcosa di elementare in questo lavoro: il calore del sole, il rumore dell’Oceano, lo spazio, le canzoni che si muovono come maree o come nuvole. Riconosciamo dei generi musicali, molti stili diversi, ma sono solo richiami, qui tutto è stato amalgamato insieme, mescolato, il ritmo ondeggiante ed impetuoso trasporterà tutti in nuovi porti. Canzoni di un’avventuriera che, risalendo le profondità, danza sulle onde e naviga nei deserti. C’è malinconia nelle sue canzoni, ma c’è l’estasi nella sua voce, e melismi che fanno il giro del mondo in spirale. L’anima dell’umanità, capace di liberare i corpi e i cuori in dolcezza, in profondità.