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L’arte al Macro è sempre più donna

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La mostra L’altra metà dell’arte.

Un percorso al femminile nella Collezione Macro apre il nuovo ciclo di mostre OPERE DELLA COLLEZIONE MACRO che, nel nuovo spazio dedicato delle “sale collezione” del MACRO di via Nizza, intende valorizzare la collezione permanente del MACRO, una consistente raccolta formatasi con opere dagli anni Sessanta in poi.

Il primo appuntamento è dedicato alle donne artiste della collezione e propone, con una prima selezione, diciassette figure femminili di spicco del panorama artistico italiano ed internazionale: Titina Maselli, Carla Accardi, Giosetta Fioroni, Maria Lai, Isabella Ducrot, Sissi, Alessandra Tesi, Avish Khebrehzadeh, Elisa Montessori, Amparo Sard, Paola Gandolfi, Lia Drei, Rosanna Lancia, Nedda Guidi, Benedetta Bonichi, Beatrice Pediconi, Elisabetta Catalano. Nel corso dei futuri progetti non mancherà l’occasione di rendere visibili al pubblico le opere di tutte le artiste della collezione, che al momento, per scelte di percorso e motivazioni tecniche, non sono presenti in mostra.

337Nel foyer a piano terra l’opera di Paola Gandolfi, Clitemnestra, 1998, apre idealmente il percorso della mostra, dislocata, per il resto, nelle due Sale Collezione al secondo piano del Museo. L’opera video di Beatrice Pediconi Untitled, 2009, sarà visibile a partire da settembre 2015 nello spazio proiezione appositamente dedicato, sempre nel foyer a piano terra. Costruita prevalentemente con opere di grande impatto visivo e ambientale, la mostra stabilisce parallelismi tra le diverse generazioni, trovando alcuni filoni di continuità tra le artiste, nonostante le distanze: l’esperienza pittorica bidimensionale delle maestre Maselli ed Accardi si apre oltre i confini stretti delle tele, con il fare artigianale, il cucito, la produzione tessile, nelle opere di Sissi, Isabella Ducrot, Maria Lai; una manualità che torna nella grande videoinstallazione di Alessandra Tesi, nelle opere scultoree in ceramica di Giosetta Fioroni e Nedda Guidi e nelle meticolose opere su carta di Elisa Montessori, Amparo Sard e Lia Drei; la carta è fondamentale anche per Avisk Khebrehzadeh che ne fa il supporto per un’altra importante videoinstallazione presente in mostra; per Alessandra Bonichi tema centrale è l’introspezione del corpo, motivo che ritorna con Paola Gandolfi e, ancora, con Amparo Sard; la fragilità dell’essere è un concetto espresso come segno metaforico nella scultura di Rosanna Lancia e nei corpi evanescenti di Beatrice Pediconi; la memoria privata ed il racconto sono i temi conduttori di Lai, Khebrehzadeh, Fioroni.378

Un discorso a sé costituisce il gruppo di fotografie, di OPERE_VARIE_11 (Roma, 1944-2014), importante testimone e ritrattista della vita culturale e cinematografica italiana dagli anni Settanta in poi, coinvolta spesso, con le sue fotografie, nei processi creativi delle opere di performer e artisti concettuali (M. Pistoletto, V. Pisani, F. Mauri, S. Chia, M. Rotella, C. Tacchi, G. De Dominicis).  Per gentile concessione dell’Archivio Catalano, è presente in mostra anche l’unico ritratto fotografico di artista “Titina Maselli nel suio studio”, 1976.