Home musica classica Una Cenerentola oscura per l’Opera di Roma, uno spettacolo da non perdere

Una Cenerentola oscura per l’Opera di Roma, uno spettacolo da non perdere

2083

«Sarà un Cenerentola disturbante». Lo ha detto Emma Dante, regista della nuova messa in scena dell’opera di Rossini al Teatro Costanzi di Roma, dal 22 gennaio al 19 febbraio.

«E’ una favola che nasconde un lato disturbante – ha continuato Emma Dante -. Una favola che non fa dormire bene, da non raccontare ai figli».

Riparte, quindi, la stagione operistica dell’Opera di Roma. Una stagione che vuole omaggiare il genio rossiniano, come spiega il Sovrintendente Carlo Fuortes. «A quasi duecento anni dalla prima romana della Cenerentola, e anche del Barbiere, abbiamo deciso di proporre due opere straordinarie del repertorio rossiniano». Ha spiegato Fuortes. «Così, con uno sforzo produttivo non indifferente, siamo riusciti a portare sulla scena sia la Cenerentola, sia il Barbiere».
Di Emma Dante, Fuortes ha voluto dire: «Lei vede l’opera non senza qualche difficoltà, perché è una macchina molto grande, un ingranaggio di quello che lei usa nel teatro di prosa». «Ma – ha continuato – credo che Dante sia una delle voci italiane che, della regia contemporanea, possa dire di più».
«Non saprei allocare la sua opera, se teatro di prosa o musicale, direi che sta più nel secondo che nel primo. E lei ha una naturalezza ma anche una profondità rare». Ha concluso.Cenerentola_Al centro Juan Francisco Gatell(Don Ramiro)®Yasuko Kageyama-Opera Roma 15-16_8181

Rossini come Mozart
Dirige Alejo Perez, che ha già condotto un “Barbiere”; un direttore che, con onestà, non si definisce un rossiniano, piuttosto un mozartiano. «Vedo – ha spiegato – in Rossini una similarità con Mozart nella sua classicità: un uomo classico che sceglie di lavorare con mezzi limitati, strumentazioni e linguaggio musicale, senza voler essere rivoluzionario».
Secondo Perez, le poche risorse utilizzate da Rossini gli hanno «permesso di esaltare la sua genialità. Così come in Mozart viene sottolineata l’intensità cromatica, con una strumentazione piccola, dove ogni strumento rappresenta un affetto, una atmosfera particolare, così lo è anche in Rossini».
Con l’orchestra dell’Opera, di cui ha volutamente elogiato la flessibilità e la capacità, il direttore si è sentito come un “musicista da camera a lavoro con le voci”. Voci che, ha spiegato, sono le vere protagoniste di questo capolavoro.
Nonostante le similitudini mozartiane, Perez ha osato ancora, proponendo anche un parallelismo con Dmitrij Šostakovič : «Ho lavorato tenendo presente il nervo ritmico di Šostakovič: una vivacità e una volontà di andare sempre avanti con l’azione; ecco, ho trovato in Cenerentola, non solo nei recitativi, ma anche negli “insieme” e nelle arie, delle situazioni dove l’azione, invece di essere fermata, veniva fatta avanzare con prepotenza».
Del direttore Perez, Emma Dante ha voluto dire: «Quando ha iniziato a dirigere ho capito cose che mi erano oscure; la sua direzione è stratificata e racconta qualcosa che secondo me è difficile da raccontare. L’opera è buffa e divertente, però lui è riuscito in queste prove d insieme a farmi vedere lati tragici».

Dopo il debutto di venerdì 22 gennaio 2016 (ore 20), trasmesso in diretta in Italia e in alcune sale cinematografiche europee, La Cenerentola andrà in scena sabato 23 (ore 18), domenica 24 (ore 16.30), martedì 26 (ore 20), mercoledì 27 (ore 20), giovedì 28 (ore 20), venerdì 29 (ore 20), a febbraio venerdì 12 (ore 20) e venerdì 19 (ore 20).

 

Una Cenerentola oscura per l’Opera di Roma, uno spettacolo da non perdere