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Palazzo Braschi, le foto di una Roma che è sparita: la mostra che parla da sola, non mancare

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Il legame di Silvio Negro e Valerio Cianfarani con il Museo di Roma nasce nel 1953, in occasione dell’allestimento della ”Mostra della fotografia a Roma dal 1840 al 1911”, che ha segnato l’inizio di una riflessione storica e critica sulla fotografia romana del XIX secolo e alla quale parteciparono come curatori e prestatori.

La mostra L’incanto della Fotografia riallaccia il filo di questo antico rapporto con il Museo di Palazzo Braschi, offrendo l’occasione per mostrare al pubblico, dal 14 ottobre al 28 febbraio 2016, una parte delle ricche collezioni di Silvio Negro (1897 – 1959), giornalista, scrittore e storico della fotografia, e dell’archeologo Valerio Cianfarani (1912 – 1977), che fu soprintendente alle antichità dell’Abruzzo e Molise, entrambe acquistate per l’Archivio Fotografico del Museo di Roma rispettivamente nel 2003 e nel 2005. L’esposizione è promossa dall’Assessorato alla Cultura e allo Sport di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con la cura scientifica di Anita Margiotta.

Accanto ad antiche e preziose immagini degli anni 1850 – 1870 che documentano la nascita e il diffondersi della fotografia a Roma, tra le circa 90 opere esposte appaiono ritratti sia sciolti sia contenuti in album di pregevole fattura, e vedute di luoghi lontani, fra le quali splendide immagini di Istanbul nella seconda metà del XIX secolo. Con il passare degli anni al nucleo iniziale della raccolta Negro si sono unite fotografie legate alla sua attività professionale: dal 1926 fu giornalista del Corriere della Sera prima a Milano e poi a Roma. Per questo motivo una sezione della mostra prevede l’esposizione di fotografie di agenzie di stampa italiane e estere con le relative veline, su numerosi avvenimenti e fatti di cronaca dei difficili anni a cavallo della Seconda guerra mondiale.