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“Linda di Chamounix”, all’Opera di Roma il lavoro più onirico di Donizetti

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E’ un Sovrintendente in stato di grazia quello che ha presentato “Linda di Chamounix” durante la conferenza stampa del 14 giugno.

Forte dei suoi successi imprenditoriali, Fuortes ha sottolineato come l’aumento della vendita dei biglietti del “suo” teatro, più 8%, sia dovuta a una svolta nella “linea editoriale” del Costanzi, un cambiamento radicale che sembra aver premiato.

Il piacere di riportare dopo 103 anni all’Opera di Roma il lavoro che Donizetti usò per presentarsi alla Corte viennese è un grande successo. Ha continuato Fuortes.

Il direttore, Riccardo Frizza, già conosciuto dal pubblico romano per la sua Stuarda, quindi un altro lavoro donizettiano, riscosse un buon successo nel 2007, tanto da meritarsi un ritorno.

Mentre Emilio Sagi, il regista, due anni fa era già venuto al Costanzi con una Carmen che aveva, anche in quel caso, riscontrato un ottimo successo di pubblico.

Riccardo Frizza, spiegando l’opera, ha voluto puntare su un aspetto trascurato del lavoro donizettiano: il lato melanconico. E’, ha detto il direttore, sicuramente un’opera ben scritta ma non è la trama questa volta che la fa da padrone; anzi, in questo caso è solo la musica la vera protagonista.

La scena della follia, in questo caso, è solamente una fortissima declinazione melanconica, non un apoteosi poetica e delirante come per la Lucia.

Frizza ha trovato, comunque, impegnativo confrontarsi con la partitura. «Chi conosce la poetica di Donizetti riconoscerà senza troppa fatica le citazioni della Stuarda e della Favorita».

E’ una musica complessa; una composizione volutamente di maniera, che doveva servire come biglietto da visita in un mondo dominato da Schubert, Beethoven e Mozart. Non dimentichiamoci, ha spiegato Frizza, la bellezza tutta accademica del coro del III atto: una fuga contrappuntistica magistrale.

Il regista, Emilio Sagi, ha voluto dare una chiave di lettura sia per la regia sia per i costumi. La scelta di un colore pastello e chiaro è stata dettata dalla ferma volontà di Sagi di andare verso un mondo ipnotico e onirico, quello che, in sostanza, gli ritorna in mente quando la musica di Donizetti lo avvolge.

Venerdì 17 giugno, ore 20, andrà in scena all’Opera di Roma Linda di Chamounix, opera in tre atti di Gaetano Donizetti, su libretto di Gaetano Rossi.

Molto atteso il ritorno sul palcoscenico del Costanzi del soprano Jessica Pratt, che aveva esordito all’Opera come Cunegonda nel Candide di Bernstein nel 2014. Applaudita poi nella scorsa stagione nella Lucia di Lammermoor, anche in quest’opera donizettiana ricoprirà il ruolo della protagonista, Linda.

Daranno voce agli altri personaggi Ketevan Kemoklidze (ruolo en travesti di Pierrotto), Ismael Jordi / Giulio Pelligra (28 giugno) (Carlo, visconte di Sirval), Roberto De Candia (Antonio), Bruno De Simone (Marchese di Boisfleury), Christian Van Horn (il prefetto), Caterina di Tonno (Maddalena) e Saverio Fiore (l’intendente del Feudo).

L’allestimento, una coproduzione con il Gran Teatre del Liceu di Barcellona, vede le scene di Daniel Bianco, i costumi di Pepa Ojanguren e le luci di Albert Faura. Maestro del Coro Roberto Gabbiani.

Dopo la “prima” di venerdì 17 giugno (ore 20), in diretta su Rai Radio3, Linda di Chamounix verrà replicata domenica 19 (ore 16.30), mercoledì 22 (ore 20), venerdì 24 (ore 20), domenica 26 (ore 16.30), martedì 28 (ore 20).