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A Matelica il Rinascimento nelle Marche secondo Luca di Paolo

1849

Per la prima volta a Matelica (Mc) un’esposizione dedicata al pittore Luca di Paolo, uno dei protagonisti del Rinascimento nelle Marche di cui, grazie ai nuovi studi, si è in grado di ricostruire le vicende artistiche e biografiche. La mostra, curata da Alessandro Delpriori, è promossa dal Museo Piersanti e dalla Città di Matelica e organizzata da Civita. Nelle sale di Palazzo Piersanti sono raccolte le opere di Luca di Paolo e quelle di artisti a lui contemporanei, al fine di presentare al pubblico e agli studiosi il percorso di uno dei più stravaganti interpreti del Quattrocento nelle Marche. La mostra si fregia di importanti prestiti provenienti dai maggiori musei statali d’Italia e da collezioni private italiane ed estere. Alcune opere vengono esposte per la prima volta al pubblico perché recentemente recuperate dopo decenni di oblìo tra le vie del mercato dell’arte. Luca di Paolo è stato, infatti, riscoperto di recente: nel dicembre del 2001 Alberto Bufali trovò gli atti di commissione e poi di pagamento per una grande pala d’altare con la Crocifissione destinata alla chiesa della Confraternita della Santa Croce a Matelica. Quel dipinto, ora conservato al Museo Piersanti, era considerata opera tipica e fondamentale di Francesco di Gentile da Fabriano, un altro pittore a cui la critica aveva affidato l’intero catalogo di Luca. Quella scoperta diede finalmente un volto artistico ad un personaggio che era conosciuto solo per via documentaria ma di cui non si conosceva alcuna opera certa. Luca di Paolo non era solo un pittore, ma un vero e proprio legato della Signoria di Matelica, gli Ottoni, il cui palazzo quattrocentesco domina tuttora la piazza principale della città. A lui vengono affidate procure per compravendita di immobili della famiglia e per altri affari in città e fuori. A questa sua attività diplomatica affiancava anche quella di pittore. Dall’inizio degli anni 60 del Quattrocento fino alla sua morte (1491), Luca svolge un percorso stilistico personale e quasi isolato nel panorama della regione, ma senz’altro di qualità. Le sue prime opere sono incentrate ancora sul ricordo della ricchezza e della eleganza di Gentile da Fabriano, il cui mondo è però sempre sostenuto da un’espressività graffiante, quasi grottesca, e da un utilizzo straordinario dei materiali preziosi: l’oro e l’argento sono usati a profusione nelle sue opere per la creazione di opere dall’impatto sorprendente. L’incontro con Niccolò di Liberatore e il lungo rapporto documentato con Lorenzo d’Alessandro permettono a Luca di dialogare con i maggiori artisti marchigiani del suo tempo e di far evolvere il suo linguaggio verso una maggiore adesione ad uno stile prospettico e maturo. L’arrivo di Crivelli in zona coinvolge in maniera tangente ma consapevole anche Luca di Paolo che nelle opere più tarde si concentra sulla polimatericità delle superfici. Sembrerà un caso, ma con la morte di Luca di Paolo, sarà proprio Carlo Crivelli a conquistare un’importante commissione per gli Ottoni, in un ideale passaggio di consegne.

Luca di Paolo e il Rinascimento nelle Marche
Matelica, 6 agosto – 1 novembre 2015 Museo Piersanti, Via Umberto I, 11
Info: www.civita.it