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Che futuro all’Isola del Giglio dopo il disastro della Concordia?

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E’ da poco trascorso un anno da quando l’Isola del Giglio ha salutato la Costa Concordia, ma ancora qualcosa di lei rimane e forse rimarrà per sempre in questa piccola isola toscana. Il 23 luglio 2014 la nave iniziava il suo ultimo viaggio verso Genova, dove sarà demolita, ma la normalità è una realtà ancora troppo lontana. Alla sua partenza, dopo essere stata per circa due anni e mezzo sommersa in Punta Gabbianara, lasciava dietro di sé 23 mila metri quadri di detriti da recuperare e un fondale disastrato.

giglioSia da un punto di vista naturalistico, che da quello turistico il dibattito è ancora vivo. La rimozione completa di tutte le strutture non si concluderà prima del prossimo aprile, giorno in cui tutto dovrebbe tornare com’era prima del 13 gennaio 2012. Sarà veramente così? Le opinioni sono contrastanti. Il sindaco, Sergio Ortelli, dichiarava che la Concordia non ha portato niente di buono all’Isola e sentenziava: “Il prezzo da pagare è stato fin troppo alto”. Ma nella disgrazia c’è qualcuno che cerca comunque di vedere i lati positivi. Il presidente dell’Associazione Nazionale Memoriale della Concordia, Luigi Ruggeri, ha parlato delle strutture per raccogliere i detriti apposte sul fondale, comparandole con quelle che in altri paesi si creano appositamente per promuovere la biodiversità marina. “Lasciandoli al loro posto, avrebbero potuto dare vita ad una vera e propria capitale mondiale della subacquea in grado di attrarre fino a 40 mila immersioni all’anno”, afferma Ruggeri.

In generale, il turismo, già in decrescita nel 2011 per effetto della crisi, dopo l’incidente è diminuito di un ulteriore 13,6% negli anni immediatamente successivi. Una realtà confermata dai tanti commercianti locali che parlano di un “calo rilevante di visitatori”. Ma con il passare del tempo sono in molti quelli che hanno visto un’opportunità di lavoro approfittando della presenza, tra gli altri, dei molti lavoratori e delle loro famiglie – tuttora sull’isola – e dei molti turisti, italiani e stranieri, che oggi affollano sempre più le coste gigliesi alla ricerca delle tracce indelebili lasciate dalla Concordia. Se questa tendenza positiva continuerà, sarà confermata solo dal tempo. Toccherà aspettare ancora molto per vedere se la Costa Concordia, dopo la tragedia, porterà con il suo passaggio sull’Isola del Giglio qualche nota positiva o se al contrario le conseguenze negative accompagneranno per sempre questo piccolo spazio di paradiso.

Victoria Pifarre