Home teatro “Giro di vite”, una ghost story al Ghione di Roma

“Giro di vite”, una ghost story al Ghione di Roma

459

Cosa ci terrorizza del capolavoro di Henry James? L’apparizione dei fantasmi? No.
I due bambini che vengono irretiti, attentati dai fantasmi? Neppure.
La paura scatta in modo profondo quando la giovane donna chiamata a far da istitutrice agli innocenti ci dice che quei fantasmi li ha visti solo lei.
E cioè: gli spettri esistono solo per chi li vede. Sono solo suoi. Angeli custodi delle nostre tenebre individuali.
Che cosa fa la nostra eroina? Non le interessa tanto convincere Misses Grose circa la consistenza di quelle apparizioni; quanto fare in modo che nessun altro, soprattutto i bambini, li veda.E se anche lo spettatore, tutte le volte che si siede in un teatro, vedesse un fantasma che è solo suo? Se anche lo spettatore, ad un certo punto, si rendesse conto che ciò a cui assiste non è per niente condiviso, percepito, visto nella stessa maniera, da chi li è seduto a fianco?Immaginate: uscite dalla sala e dite al vostro vicino di posto: “Era molto bello il costume in seta di quella anziana signora alla fine del primo atto”. E l’altro spettatore: “Vestito in seta? Anziana signora? Ma dov’erano?”.Questo è ciò che vi capiterà. Vedrete ciò che gli altri non vedranno. E lo vedrete perché il Teatro vedrà soltanto voi.
E sarete profondamente indecisi, profondamente impauriti.

giovedi 29 novembre a domenica 9 dicembre