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Juraj Valčuha dirige “Salome” di Richard Strauss nell’allestimento di Gabriele Lavia

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«Ah! Ho baciato la tua bocca, Jochanaan. / Ah! Io l’ho baciata, la tua bocca, c’era / un sapore amaro sulle tue labbra. Era il / sapore del sangue? No! Ma forse era / quello dell’amore?» Sono i versi – a metà tra innocenza allucinata e perversione – del monologo finale della Salome di Richard Strauss, che ritorna, dopo nove anni di assenza, al Teatro Comunale di Bologna venerdì 15 febbraio nell’allestimento di Gabriele Lavia – già andato in scena a Bologna nel 2010 – e con Juraj Valčuha sul podio (repliche il 16, il 17, il 19 e il 20 febbraio). Le scene sono di Alessandro Camera, i costumi di Andrea Viotti e le luci di Daniele Naldi. Darà corpo e voce al fascino lunare della principessa giudaica il giovane soprano lituano Ausrine Stundyte, che durante la stagione 2019 interpreterà Salome anche alla Wiener Staatsoper e alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino. La Prima dello spettacolo sarà trasmessa in diretta su Radio3 Rai.

«Salome è la storia di una voce che viene dal profondo – dice il regista Gabriele Lavia – di qualcuno che sta nel sottopalcoscenico, ed è anche la storia di qualcuno che farà tacere quella voce. Una storia “profonda” che emerge nella “voce” di Jochanaan. Da una parte c’è un personaggio che ci dice tutto il male che noi commettiamo (Jochanaan) e dall’altra una donna (Salome) che ne rimane affascinata, proprio perché attratta dalla “voce” misteriosa che viene dalla terra».
 
Alla guida dell’Orchestra del Comunale di Bologna è chiamato lo slovacco Juraj Valčuha, già Direttore principale dell’Orchestra Rai e attuale Direttore musicale del Teatro di San Carlo di Napoli, che ha anche inaugurato con successo la Stagione sinfonica 2019 del Comunale con la Sesta di Mahler lo scorso 2 febbraio. Insignito del “Premio Abbiati” 2018 come Miglior Direttore d’orchestra, Valčuha è stato protagonista a Bologna di produzioni quali la prima assoluta al Comunale del Peter Grimes di Benjamin Britten, la caleidoscopica Jenůfa di Leóš Janáček con la regia di Alvis Hermanis, o La bohème di Giacomo Puccini del 2007, oltre che di numerosi concerti sinfonici. Ha diretto orchestre come i Münchner Philharmoniker, la Gewandhausorchester di Lipsia, i Berliner Philharmoniker e la Chicago Symphony. È anche Primo Direttore Ospite della Konzerthausorchester di Berlino.

Affascinato dall’omonimo dramma in un atto unico di Oscar Wilde, Richard Strauss compose Salome tra il 1902 e il 1905. Già celebre per poemi sinfonici come I tiri burloni di Till EulenspiegelCosì parlò Zarathustra e Una vita d’eroe, con Salome il compositore tedesco raggiunse il successo internazionale, non senza scatenare anche scandali e polemiche: l’Opera di Vienna ritardò di alcuni anni l’esecuzione dell’opera; dopo la prima, a New York, Salome sparì dal cartellone; in Germania il titolo poté debuttare solo grazie all’aggiunta, nel finale, di un’allusione all’arrivo dei Re Magi. Lo stesso Imperatore tedesco Guglielmo II disse al suo sovrintendente: «Mi dispiace che Strauss abbia composto questa Salome; mi è molto simpatico, ma con questa si farà un danno terribile».

La corte esotica e licenziosa di Erode; l’attrazione isterica dell’ambigua principessa per il profeta Jochanaan; la catastrofe finale con il bacio necrofilo: quello di Salome era un soggetto scabroso, permeato di un erotismo malato che già a Oscar Wilde aveva causato non pochi problemi. Composto nel 1891, il dramma di Wilde venne rappresentato in Regno Unito senza censure solo nel 1931.

Accanto alla Salome di Ausrine Stundyte, protagonisti dello spettacolo sono Tuomas Pursio nella parte di Jochanaan, Doris Soffel come Erodiade, Ian Storey nei panni di Erode, Enrico Casari in quelli di Narraboth e Silvia Regazzo come Paggio di Erodiade. Nelle recite del 16 e del 19 febbraio i ruoli di Salome, Jochanaan ed Erodiade sono sostenuti rispettivamente da Manuela Uhl, Sebastian Holececk e Lioba Braun. Completano il cast Riccardo Fioratti e Stefano Consolini (Due Nazareni), Gabriele Ribis e Luca Gallo (Due Soldati), Francesco Leone (Uomo della Cappadocia), Francisco Ariza (Uno schiavo), Gregory Bonfatti, Pietro Picone, Antonio Feltracco, Paolo Antognetti e Abraham García Gonzales (Cinque giudei).

La recita di martedì 19 febbraio ore 20.00 verrà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube del Teatro Comunale di Bologna.

Lo spettacolo e la trasmissione in diretta streaming sono realizzati grazie al sostegno di Alfasigma.

I biglietti dell’opera (da 120 a 10 euro) sono in vendita sul sito www.tcbo.it e presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Eventuali biglietti invenduti saranno disponibili il giorno dello spettacolo al 50% del costo.