Home news cronaca L’appello del Papa: “Far cessare le atrocità dell’Isis, basta terrore!”

L’appello del Papa: “Far cessare le atrocità dell’Isis, basta terrore!”

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Il Papa pronuncia dal Loggiato di San Pietro il suo messaggio natalizio

“Dove nasce Dio, nasce la speranza. Dove nasce Dio, nasce la pace”. E’ uno dei passaggi del messaggio natalizio di Papa Francesco, pronunciato dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, prima della benedizione Urbi et Orbi. Il Pontefice ricordato che questo Natale si celebra nell’Anno Santo della Misericordia ed ha quindi invitato tutti ad essere misericordiosi con i propri fratelli. E’ il Natale del Giubileo della Misericordia e Francesco sottolinea che in questo giorno la luce disperde le tenebre della paura e “diventa possibile incontrarsi, dialogare, soprattutto riconciliarsi”.
“Il Natale è un avvenimento che si rinnova in ogni famiglia, in ogni parrocchia, in ogni comunità che accoglie l’amore di Dio incarnato in Gesù Cristo”: “Solo Lui, solo Lui ci può salvare. Solo la Misericordia di Dio può liberare l’umanità da tante forme di male, a volte mostruose, che l’egoismo genera in essa.

Il Papa nella notte a San Pietro
Il Papa nella notte a San Pietro

La grazia di Dio può convertire i cuori e aprire vie di uscita da situazioni umanamente insolubili”. “Dove nasce Dio, nasce la speranza. Lui porta la speranza. Dove nasce Dio – aggiunge il Papa – nasce la pace. E dove nasce la pace, non c’è più posto per l’odio e per la guerra”:
“Eppure proprio là dove è venuto al mondo il Figlio di Dio fatto carne, continuano tensioni e violenze e la pace rimane un dono da invocare e da costruire. Possano Israeliani e Palestinesi riprendere un dialogo diretto e giungere ad un’intesa che permetta ai due Popoli di convivere in armonia, superando un conflitto che li ha lungamente contrapposti, con gravi ripercussioni sull’intera Regione”.  Al Signore, Francesco chiede che “l’intesa raggiunta” all’Onu “riesca quanto prima a far tacere il fragore delle armi in Siria e a rimediare alla gravissima situazione umanitaria della popolazione stremata”. È altrettanto “urgente”, prosegue, che “l’accordo sulla Libia trovi il sostegno di tutti, affinché si superino le gravi divisioni e violenze che affliggono il Paese”. Ancora, il Papa chiede alla comunità internazionale di “far cessare le atrocità che, sia in quei Paesi come pure in Iraq, Yemen e nell’Africa subsahariana, tuttora mietono numerose vittime, causano immani sofferenze e non risparmiano neppure il patrimonio storico e culturale di interi popoli”: .“Il mio pensiero va pure a quanti sono stati colpiti da efferate azioni terroristiche, particolarmente nelle recenti stragi avvenute sui cieli d’Egitto, a Beirut, Parigi, Bamako e Tunisi. Ai nostri fratelli, perseguitati in tante parti del mondo a causa della fede, il Bambino Gesù doni consolazione e forza. Sono i nostri martiri di oggi”. Pace e concordia chiede il Papa anche per i popoli della Repubblica Democratica del Congo, del Burundi e del Sud Sudan affinché, “mediante il dialogo, si rafforzi l’impegno comune per l’edificazione di società civili animate da un sincero spirito di riconciliazione e di comprensione reciproca”. Il Natale “porti vera pace anche all’Ucraina, offra sollievo a chi subisce le conseguenze del conflitto e ispiri la volontà di portare a compimento gli accordi presi, per ristabilire la concordia nell’intero Paese”. “Dove nasce Dio, nasce la speranza; e dove nasce la speranza, le persone ritrovano la dignità. Eppure, ancor oggi schiere di uomini e donne sono private della loro dignità umana e, come il Bambino Gesù, soffrono il freddo, la povertà e il rifiuto degli uomini. Giunga oggi la nostra vicinanza ai più indifesi, soprattutto ai bambini soldato, alle donne che subiscono violenza, alle vittime della tratta delle persone e del narcotraffico”. “Non manchi il nostro conforto a quanti fuggono dalla miseria o dalla guerra, viaggiando in condizioni troppo spesso disumane e non di rado rischiando la vita”. “Siano ricompensati con abbondanti benedizioni quanti, singoli e Stati, si adoperano con generosità per soccorrere e accogliere i numerosi migranti e rifugiati, aiutandoli a costruire un futuro dignitoso per sé e per i propri cari e ad integrarsi all’interno delle società che li ricevono”. Il Papa un pensiero a quanti non hanno lavoro, che “sono tanti”, affinché il Signore ridoni loro “speranza” e a “quanti hanno responsabilità pubbliche in campo politico ed economico affinché si adoperino per perseguire il bene comune e a tutelare la dignità di ogni vita umana”. Dopo la benedizione Urbi et Orbi, Papa Francesco ha rivolto un saluto a tutti i fedeli in Piazza San Pietro e a quanti si sono collegati attraverso i mezzi di comunicazione: “E’ il Natale dell’Anno Santo della Misericordia, perciò auguro a tutti di poter accogliere nella propria vita la misericordia di Dio, che Gesù Cristo ci ha donato, per essere misericordiosi con i nostri fratelli. Così faremo crescere la pace! Buon Natale!”