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Madre sin pañuelo, la storia dell’orrore argentino di Videla e di una donna che non riesce, non vuole o non sa perdonare

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“Madre sin pañuelo” (Madre senza fazzoletto) di Jorge Palant racconta la storia di una donna, una madre, alla quale viene rapita, torturata e uccisa la figlia durante gli anni della dittatura militare Argentina e del fenomeno dei Desaparecidos.000108596

Il testo si sviluppa attraverso un dialogo, in forma d’intervista, fra la donna ed uno scrittore che attraverso la stesura di un testo immaginifico riesce a redimere la protagonista dalla sofferenza.

Il movimento dei “Fazzoletti bianchi” delle “Madres de Plaza de Mayo” è “Un cammino”. Ma non per lei. Grazie alla creatività dello scrittore la donna riesce quindi a trovare il coraggio di fare quello che avrebbe voluto per vendicare l’ingiustizia subita riuscendo così a liberarsi dal dolore per la perdita della sua amata figlia.

Un testo teatrale unico nel quale il drammaturgo argentino Jorge Palant, si occupa di questioni come il perdono, la dimenticanza e la vendetta, “Madre sin pañuelo” (Madre senza fazzoletto) dopo una premiere a Roma il 3 e 4 ottobre, avrà la sua prima ufficiale, in concomitanza con l’Expo a Milano il 22 e 23 ottobre presso lo “Spazio Mil” della città, per poi tornare a Roma (30-31 Ottobre, 1 Novembre presso il teatro del centro culturale Artemia). Una storia toccante che rievoca gli anni bui della dittatura di Videla dopo il golpe del 1976, e durante i quali decine di migliaia di oppositori politici furono imprigionati, torturati e poi fatti “sparire” con i cosiddetti voli della morte.