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Opera di Roma, la nuova stagione in bilico tra futuro e gloria

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Presentata la nuova stagione del Teatro Costanzi. Una stagione ricca e piena di sorprese. Il 16 giugno, sul palcoscenico del teatro più importante di Roma, è stato reso pubblico il cartellone del nuovo anno. Ma si inizia anche sottolineando i risultati ottenuti. E lo fa Carlo Fuortes, il sovrintendente, che sottolinea come finalmente: «il teatro chiude in pareggio di bilancio nel 2014 e nel 2015». Tutto, grazie «alla legge Bray che ha permesso di azzerare i debiti finanziari accumulati, l’aumento di produttività del teatro – ha aggiunto Fuortes – non ha inciso sul bilancio in modo negativo».
Con la nuova stagione l’Opera di Roma Capitale risponde alle esigenze, alle richieste culturali della città. Resta fondamentale la lirica. Con precise proposte che valorizzino l’esecuzione, affidata a prestigiosi direttori d’orchestra. Pur sempre rileggendo il testo in chiave moderna. Chiaro esempio di questa politica poetica, proposta quest’anno dal teatro, sono le iniziative dedicati al bicentenario de “Il barbiere di Siviglia”, che proprio a Roma conobbe il suo debutto.
Sono tante le proposte che hanno lo scopo di avvicinare il grande pubblico all’opera classica. Forse la più intrigante è l’Opera camion. Obiettivo è evitare che la musica colta continui a restare di élite, per questo “mettere su due ruote” la musica è parso agli organizzatori il solo modo per rendere pubblica una musica che, come ha spiegato Lidia Ravera, è ontologicamente portata a essere pubblica.
Si tratta di un set speciale per un titolo popolare e accattivante come Il Barbiere, proposto in versione ridotta con cinque personaggi, diventando ancora più surreale. Continua ancora per i più giovani il last minute dell’acquisto dei biglietti; e anche, l’agevolazione permessa da “Vietato ai maggiori di 26 anni”: ossia, sei spettacoli della nuova stagione a cui si potrà accedere con soli 15 euro, oppure con un abbonamento di 80 euro.
Molti i nuovi registi, chiamati per la prima volta a lavorare al Costanzi: Mario Martone, Emma Dante, David Livermore, Terry Gilliam e molti altri. Sono molti gli spettacoli co-prodotti con altri grandi teatri del mondo.
Si inizia con l’opera di Henze, “The Bassarids”, in scena il 27 novembre. Segue a gennaio Rossini, con la “Cenerentola”. Resta un febbraio rossiniano con il “Barbiere di Siviglia”. Segue Berliotz con “Benvenuto Cellini”, con la regia visionaria di Terry Gilliam. Molti altri gli appuntamenti, dal “trittico” pucciniano, passando per la “Traviata” di Verdi, diretta da Bignamini, fino a “Linda di Chamonix” di Donizetti.
Fuortes, durante la presentazione, ha molto insistito anche sulla qualità del lavoro artigianale delle opere. Un lavoro di eccellenza, garantito anche dal meraviglioso know how delle maestranze del teatro. Proprio per non perdere questa incredibile eredità nasce “La fabbrica dell’opera”: la prima scuola a riunire tutte le professionalità diverse, da quelle più specificatamente musicali a quelle tecnologiche, passando per quelle drammaturgiche. Si tratta di un percorso formativo che si svolgerà non solo nelle aule ma anche sulle assi del teatro stesso.
«Sono tredici produzioni complessivamente – fa la somma Fuortes -, per circa 100 serate di opera, 100 recite di opera, l’anno passato ne avevamo 93. La cosa principale è che nella stagione 2013-14 le opere erano 64. Quindi c’è un aumento del 44% rispetto al 2013-14 anno in cui c’era il grande disavanzo».
Continuano le innovazioni. Con “Concerti – specchi del tempo” si aprono le porte anche alla musica classica. Con nove appuntamenti sinfonici, ognuno particolare, ognuno in grado di creare un ponte tra un autore classico e uno contemporaneo. I concerti vogliono restituire una varietà di esperienze nelle quali si riflette la grande avventura della musica.
Il balletto sarà anche lui al centro del palcoscenico. Con la presenza di Elonora Abbagnato come garanzia di qualità, si apre il 20 dicembre con lo “Schiaccianoci”, a seguire “Grandi coreografi”, una splendida serata con 4 grandi coreografi, Balanchine, Millepied, Forsythe e Nureyev, su musica di Philip Glass. a maggio Angelin Preljocaj, dirigerà il corpo di ballo su “Le Parc” su musica di Mozart; infine, a settembre ottobre un’altra bellissima novità Cristopher Wheeldon, coreografo internazionale, verrà per la prima volta in Italia a dirigere un nuovo “Lago dei Cigni”. Ancora non scritto su carta, ma sicuro è il balletto “Romeo e Giulietta” a Caracalla, nell’edizione di Nurejev.