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“Storia notturna, la visione del sabba” di Alma d’Addario

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All’apice del periodo che vide il fenomeno della caccia alle streghe, furono migliaia le vittime di una strage che avrebbe per sempre segnato la storia. Femminicidio? Certamente la stragrande maggioranza delle vittime era di sesso femminile, i dati tramandati parlano di sessantamila vittime, l’80 % donne, ma l’oscura e raccapricciante vicenda non può essere ricondotta solo a una secolare misoginia tipica delle culture monoteiste. Il periodo che vide l’ascesa della caccia alle streghe è caratterizzato dalla crisi del Cristianesimo, inteso come potere temporale, crisi dello stato medievale, crisi del mondo rurale, una serie di tensioni sociali giunte al culmine tra il 1590 e il 1640, che dopo troppe guerre, carestie e pestilenze necessitavano di un capro espiatorio che distogliesse da idee di ribellione. E il potere, ieri come oggi, per distrarre il popolo dalle vere cause, ne assecondava e amplificava le paure, e i pregiudizi. Ricondurre all’ordine chi cominciava a dubitare di leggi imposte con violenza a scapito dei più deboli, eliminare gli elementi portati alla trasgressione, punendo gli autori di malefici che portavano la fame, la miseria e le epidemie, identificati spesso in donne che semplicemente cercavano di alleviare le sofferenze fisiche facendo uso di erbe medicinali, soccorrendo gratuitamente i più poveri, le stesse erbe che era concesso utilizzare ai monaci. E questo è un altro degli elementi di questa complessa vicenda: l’interdizione allo studio e alla scienza che doveva essere monopolio maschile. Altre volte le accuse  erano totalmente inventate, rivolte a contadine che una volta condannate, vedevano i loro terreni, se ne avevano, annessi ai beni della chiesa. Ma i contesti culturali sono vari, le letture del fenomeno tante: si potrebbe fare un viaggio a ritroso sino agli antichi riti sciamanici, ai miti che legano la donna alle divinità legate alla terra, a un cristianesimo rurale legato a riti pagani, alla radice dell’inconscio collettivo dell’umanità. L’ortodossia della Chiesa era la base fondante della società del tempo. I tribunali della Santa Inquisizione nominarono i loro tirapiedi, per far quadrare i conti con quelli che trasgredivano. Così si operò per distruggere quello che non si poteva sottomettere, che poteva sfuggire al controllo e all’ordine.

Villa di Livia (Prima Porta)

 

4 Luglio 2018

 

Ore 18,30 visita alla Villa

 

Ore 19,00 spettacolo