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Ultimi giorni per Jean-Luc Moulène a Villa Medici

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In attesa della grande mostra su Balthus (dal 24 ottobre), all’Accademia di Francia a Roma continua fino al 13 settembre l’esposizione Jean-Luc Moulène. Il était une fois (C’era una volta), dedicata a uno degli artisti più rilevanti della scena contemporanea internazionale. L’opera di Jean-Luc Moulène – oggetti, fotografie, film – esprime al contempo – spiega Villa Medici – una riflessione permanente sulla condizione sociale dell’artista, una critica radicale verso le manipolazioni e le seduzioni della rappresentazione e una ricerca formale che spesso si tinge di umorismo e di scherno. La mostra, curata da Éric de Chassey, mette l’accento su opere recenti, create dall’artista per l’occasione, ma propone anche una messa in prospettiva del suo lavoro presentando alcuni dei progetti più vecchi. Jean-Luc Moulène. Il était une fois costituisce la terza e ultima tappa di un percorso iniziato con l’esposizione Disjonctions, organizzata nell’estate 2014 al Centro di arte contemporanea Transpalette di Bourges e curata da Damien Sausset, e proseguito con Documents & Opus (1985-2014), al Kunstverein Hannover, sotto la direzione di Kathleen Rahn. Ognuna di queste tre mostre è dedicata ad aspetti diversi della produzione di Jean-Luc Moulène, che spazia dalla fotografia alla scultura, dal disegno alla pittura, senza dimenticare i manifesti, le brochure e le altre pubblicazioni. Jean-Luc Moulène. Il était une fois nasce da una lunga frequentazione di Villa Medici, che ha permesso all’artista di immergersi nello spirito di questo luogo e di dialogare con esso. Questa mostra presenta più di trenta opere, una selezione apparentemente eterogenea che permette di cogliere alcuni dei principi caratteristici della pratica dell’artista: l’uso de l’objet trouvé o della “situazione trovata”, semplicemente colti seguendo il principio della fotografia (quelli che Jean-Luc Moulène chiama “documents”, documenti) o trasformati ed elaborati secondo il principio del disegno (che lui chiama “opus”, opera); un approccio alla realtà che non riduce l’arte alla comunicazione o alla narrazione ma che propone una presentazione di immagini; un modo di concepire le proprie opere, al di là dell’apparente diversità formale, sia come esperienze del pensiero che come esperienze sensibili. Molte delle opere esposte rivisitano la storia, quella dell’artista o quella del luogo – ed ecco uno dei significati suggeriti dal titolo Il était une fois, C’era una volta. Alcuni lavori evocano degli elementi presenti nell’architettura o nelle decorazioni di Villa Medici, come le patine monocrome che Jean-Luc Moulène ha voluto in due sale delle gallerie espositive e che richiamano – senza riprodurne una copia fedele – il modo in cui Balthus applicava il colore negli anni ’60, quando era direttore dell’Accademia di Francia a Roma. O ancora, il film Les Trois Grâces, proiettato nel Salon de musique, che riprende uno dei principali bassorilievi della facciata della Villa.

Ingresso libero
Orari di apertura della mostra: da martedì a domenica (chiuso il lunedì) 10.00-19.00 (ultimo ingresso alle 18.30). Visite guidate alla mostra: ogni sabato alle ore 16.30 (in francese) e alle ore 17.00 (in italiano)
Info: www.villamedici.it