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Un ballo per Charlie Hebdo: “Vois-tu celle-là qui s’enfuit”/ “Vedi quella lì che scappa”.

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Una storia in cui l’arte viene usata per superare la violenza e la morte, una performance che fonde i disegni e la scrittura con la danza. Nelle mediateche degli istituti francesi di Firenze e di Napoli – rispettivamente mercoledì 22 e giovedì 24 novembre – è in scena “Vois-tu celle-là qui s’enfuit”/ “Vedi quella lì che scappa”. Protagoniste la disegnatrice Catherine Meurisse, sopravvissuta al massacro nella redazione di Charlie Hebdo del gennaio 2015 in cui persero la vita 12 persone, e la coreografa DD Dorvillier, la cui ultima pièce Extra Shapes è stata presentata al Centre Pompidou quest’anno.

Uno spettacolo realizzato nell’ambito de La Francia in Scena all’interno del progetto “Bibliothèques vivantes”, che unisce performance e istallazioni partecipative a metà tra lo spettacolo dal vivo e l’universo dei libri.

Una storia in cui l’arte viene usata per superare la violenza e la morte, una performance che fonde i disegni e la scrittura con la danza. Nelle mediateche degli istituti francesi di Firenze e di Napoli – rispettivamente mercoledì 22 e giovedì 24 novembre – è in scena “Vois-tu celle-là qui s’enfuit”/ “Vedi quella lì che scappa”. Protagoniste la disegnatrice Catherine Meurisse, sopravvissuta al massacro nella redazione di Charlie Hebdo del gennaio 2015 in cui persero la vita 12 persone, e la coreografa DD Dorvillier, la cui ultima pièce Extra Shapes è stata presentata al Centre Pompidou quest’anno.

Uno spettacolo realizzato nell’ambito de La Francia in Scena all’interno del progetto “Bibliothèques vivantes”, che unisce performance e istallazioni partecipative a metà tra lo spettacolo dal vivo e l’universo dei libri.

La disegnatrice Catherine Meurisse e la coreografa DD Dorvillier si sono incontrate per la prima volta a Roma, nel 2015. Condividono il fascino per una serie di statue della Villa Medici, le Niobidi, che sono una rappresentazione di figure in fuga, i figli di Niobe, uccisi per volontà di Latona. Nella mitologia greca, Niobe ebbe infatti sette figli e sette figlie, e ne era così orgogliosa che si prese gioco di Latona. Lei, che ne aveva avuti solo due (Apollo e Artemide), non esitò a vendicarsi dell’offesa subita facendoli sterminare con le frecce dei due fratelli. Una scena che ha ispirato le sculture di Balthus (1908-2001) nei giardini di Villa Medici. E che rivivrà nei disegni e movimenti di Catherine Meurisse e DD Dorvillier.

La coreografa si muoverà ripetendo le forme delle sculture e interagendo con le immagini dei disegni realizzati di volta in volta da Catherine, proiettate in tempo reale in un video alle sue spalle, con le musiche registrate dei compositori americani Zeena Parkins e Seth Cluett. Saranno dunque due i soggetti in scena che dialogheranno: da una parte DD Dorvillier, con i movimenti del suo corpo, e dall’altra la memoria della disegnatrice, che prenderà vita con penne, inchiostro, carta e acqua. E’ una performance che riguarda il movimento e la pittura; ma è anche una riflessione sulla riproduzione e sul modo di fare arte, sulla comprensione di ciò che si vede usando il proprio corpo, come ci si sente osservando le cose.

La coreografa si muoverà ripetendo le forme delle sculture e interagendo con le immagini dei disegni realizzati di volta in volta da Catherine, proiettate in tempo reale in un video alle sue spalle, con le musiche registrate dei compositori americani Zeena Parkins e Seth Cluett. Saranno dunque due i soggetti in scena che dialogheranno: da una parte DD Dorvillier, con i movimenti del suo corpo, e dall’altra la memoria della disegnatrice, che prenderà vita con penne, inchiostro, carta e acqua. E’ una performance che riguarda il movimento e la pittura; ma è anche una riflessione sulla riproduzione e sul modo di fare arte, sulla comprensione di ciò che si vede usando il proprio corpo, come ci si sente osservando le cose.