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Una dodicesima notte vivace e profonda al Teatro Eliseo

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La Dodicesima Notte - foto di Ilaria Costanzo
La Dodicesima Notte - foto di Ilaria Costanzo

Carlo Cecchi con “La dodicesima notte” di W. Shakespeare sarà in scena al Teatro Eliseo, fino al 20 marzo, nelle vesti di attore (Malvolio) e regista. Una produzione Marche Teatro insieme a Teatro Franco Parenti.

A primo udito può sembrare difficile ascoltare Shakespeare ma se ci si lascia trasportare presto si scoprono un’eleganza e una ricchezza di parola delle quali non si potrà più fare a meno. Una delle tante magie di Shakespeare che, come il buon vino, invecchia e migliora senza mai diventare aceto.

La scena è una pedana circolare che fa da pavimento scorrevole con un bel fondale neutro che cambia colore a seconda delle numerose scene che, data la duttilità della scenografia, possono susseguirsi rapidamente senza risultare pesanti. Il resto dell’ambientazione, a parte qualche singolo oggetto inserito di volta in volta come una panca, una siepe o un divanetto, sarebbe lasciata all’immaginazione del pubblico se non fosse per gli espressivi costumi di Nanà Cecchi. Dal taglio appropriato senza essere scontato, con colori vivaci ma non fuori luogo il lavoro della Cecchi soddisfa pienamente la necessità estetico-visiva dello spettatore per tutta la durata della rappresentazione.

Più d’uno tra gli attori merita di essere nominato per bravura, all’interno di una compagnia che comunque mantiene un tenore di recitazione medio-alto. Innanzi tutti il giovane Dario Iubatti in un convincente Buffone, Daniela Piperno una forte e vivace Maria, Loris Fabiani divertente e non esagerato Sir Andrew, ma anche Barbara Ronchi (Contessa Olivia).