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Mistero fitto all’Esquilino, tra passato e presente

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“Francesco Borromini sedeva a gambe larghe su un panchetto di legno nel bel mezzo della navata maggiore di San Giovanni in Laterano… Scuro in volto e nell’abbigliamento”. Si muove tra passato e presente il commissario Bertone, protagonista nel nuovo romanzo di Fabio Bussotti, Le lacrime di Borromini (Mincione Edizioni) ambientato all’Esquilino. Borromini soffre di risentimento nei confronti d’un Bernini preferito da Innocenzo X: quel broncio e quell’acume gli faranno scoprire, dietro all’incarico del pontefice di restaurare la Basilica di San Giovanni, il mistero che vi si cela. Parallelamente, in una Roma contemporanea un altrettanto imbronciato e schivo commissario Bertone indaga sulla morte di un anonimo professore di latino e greco in pensione… il mistero arriva tra le spire di un Vaticano reticente e un intreccio di servizi segreti che vogliono mettere la mano su documenti che cambierebbero i destini di paesi sullo scacchiere del mondo. Poliziesco romanocentrico riuscito.