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“Roma degli scrittori”, suggestioni sulle tracce di grandi romanzieri…

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Calvino, Gadda, Landolfi, Levi, Malerba, Manganelli, Moravia, Pasolini. Di questi, solo Alberto Moravia è romano: «Non mi sono mai mosso da Roma, ma dentro Roma sì che mi sono mosso» (dice uno dei tanti personaggi dei racconti romani). Gli altri hanno voluto che Roma ospitasse le loro esistenze, e che le loro esistenze ospitassero Roma. Calvino viene a viverci stabilmente solo nel 1980 (un anno dopo l’uscita di Se una notte d’inverno un viaggiatore), Gadda – che pure ha scritto, ma a Firenze, Quel pasticciaccio brutto di via Merulana – vi si trasferisce nel 1925, Landolfi si aggira per Roma fin dai primi decenni del Novecento (nel 1913-14 frequenta la prima elementare), Levi arriva nel 1945 (quando viene chiamato a dirigere «Italia libera»), Malerba “migra” nel 1950 (dopo aver fondato la rivista «Sequenze»), Manganelli fugge a Roma nel 1953 (lasciandosi alle spalle qualche storia d’amore), Pasolini – nel 1950 – vede nella città eterna un’occasione ideale per liberarsi del suo passato. «Solo la lettura ama l’opera – scriveva Barthes – e mantiene con essa un rapporto di desiderio». Tenendo sempre a mente queste parole, è stato possibile per gli autori di questo Roma degli scrittori, curato da Giorgio Biferali per Artemide, dialogare con questi scrittori, vederli passeggiare per le strade di Roma, incontrarli per caso in un caffè del centro, osservarli mentre allungano il passo per tornare a casa perché hanno lasciato un libro in sospeso.
Testi di Giorgio Biferali, Paolo Di Paolo, Massimo Castiglioni, Filippo La Porta, Viola Papetti, Sandra Petrignani; schede storiche di Alessandro Coticelli; apparato iconografico-artistico di Tiziano Tancredi; fotografie di Giulia Gerosa.
www.artemide-edizioni.it