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Lo Scrittoio presenta “La fuga” di Sandra Vannucchi

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La Fuga (Italia, 2017-80 min.)

con DONATELLA FINOCCHIARO, FILIPPO NIGRO, LISA ANDREOZZI, EMINA AMATOVIC

una produzione PERCHE’ NO FILMS e ZAS FILM in collaborazione con RSI (radiotelevisione svizzzera)

Dal 7 marzo al cinema

Film indipendente di Sandra Vannucchi prodotto dallo svizzero Ruedi Gerber e dallo statunitense Michael King e distribuito da “Lo Scrittoio”, girato tra la Toscana e Roma annovera tra i suoi protagonisti Donatella Finocchiaro e Filippo Nigro, noti al grande pubblico, nel ruolo dei genitori distratti di una ragazzina vivace e intraprendente (interpretata da una espressiva Lisa Ruth Andreozzi), che manifesta il proprio disagio con una fuga in treno verso Roma, città in cui forse suo malgrado dovrà scontrarsi con una realtà cruda e priva di filtri, costellata di pregiudizi e stigmatizzazioni.

“La fuga (girl in flight)” ha come tema portante quello dell’infanzia, un’infanzia che per le due ragazzine al centro della vicenda (la ribelle Silvia e la zingara Emina) viene con diverse modalità rubata e svuotata della sua ragion d’essere, un’età che viene vissuta in un mondo ostile e avverso, nonostante il finale, nel quale forse si potrà scorgere una qualche forma di redenzione. La fuga di Silvia da una madre depressa e dunque inerte e concentrata su se stessa e da un padre in evidente difficoltà la porta ad entrare in contatto con una comunità rom e di conseguenza con un contesto “borderline” (come la depressione della madre della ragazza) rappresentato con estremo e notevole realismo, nella composizione delle scene che forse sono le più notevoli del film.

Una storia interessante e di grande impatto, che per molti aspetti ricorda “Quando sei nato non puoi più nasconderti” (2005) di Marco Tullio Giordana anche se con toni più leggeri e con un retroterra meno complesso, permeata di un realismo dell’immagine vicino all’opera dei fratelli Dardenne; un racconto di immagini che, nonostante cada inizialmente in alcuni cliché che spesso (anche ingenuamente) vengono rimproverati al cinema italiano riesce a dipingere un affresco coraggioso e interessante (molti attori sono stati scelti direttamente “dalla strada”) dell’Italia (o di una parte) e dei suoi abitanti, più o meno accettati nelle fin troppo esauste dialettiche sociali.

Ph. Sara Tinarelli