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A Roma il genio di Martin Soto Climent, ultimi giorni per apprezzare l’arte contemporanea

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Con la mostra dedicata a Martin Soto Climent, la prima personale dell’artista presso una pubblica istituzione in Italia, prende avvio al Museo Pietro Canonica di Roma un nuovo ciclo espositivo dal titolo Fortezzuola, promosso da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Il progetto, ideato e a cura di Pier Paolo Pancotto, è volto a riflettere sul rapporto tra protagonisti dell’arte contemporanea internazionale e l’Italia e offre al pubblico l’opportunità, per la prima volta, di apprezzare la produzione di esponenti particolarmente rappresentativi della creatività odierna ma scarsamente presenti, se non del tutto assenti, nella scena espositiva pubblica italiana. Ancora oggi molti artisti stranieri si confrontano con il contesto storico e culturale italiano, rinnovando un’antica tradizione e reinterpretandone canoni e modalità esecutive. Ciascun autore è chiamato a realizzare un intervento originale concepito espressamente per le sale del museo, in stretta relazione alle loro caratteristiche storiche e strutturali. In sintonia con le linee guida generali di Fortezzuola Martin Soto Climent, dopo aver soggiornato a più riprese a Roma, ha concepito un progetto ispirato al contesto storico e culturale del Museo Pietro Canonica.

Il progetto coinvolge l’intera sede museale e rappresenta una versione più monumentale e articolata della consueta pratica operativa dell’artista tesa a riflettere sulle problematiche che affliggono la società contemporanea attraverso le manifestazioni che la medesima società produce a partire dagli oggetti della vita quotidiana e pone essi in relazione con materiali (tela, carta, vernice, inchiostro, fotocopie…) e tecniche (pittura, disegno, fotografia….) differenti dando vita a installazioni complesse, aperte a vari livelli di lettura. Nell’occasione, Martin Soto Climent trae spunto dall’opera di Pietro Canonica, espressione, a suo modo, del proprio contesto culturale e sociale e pone questo in parallelo al proprio. In particolare, egli focalizza l’attenzione, la sua opera di scultore e, considerando l’ampia articolazione semantica che la sottende – valore storico, simbolico, intellettuale, politico…-, crea attorno ad essa un percorso visivo site specific sviluppato con atteggiamento quasi “performativo” (operando di giorno in giorno all’interno del museo, abbandonandosi alle suggestioni del luogo) il cui esito sarà noto solo realizzazione.

Apertura al pubblico: martedì 26 gennaio – domenica 28 febbraio 2016 Ingresso gratuito

Orario

da martedì a domenica ore 10.00 – 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30)