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Il neopop indaga il mondo dell’eccesso alimentare

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L’iconografia neopop dell’orizzonte contemporaneo, fitta di allegorie e corrispondenze in questa sede indaga la controversa tematica del junk food e dell’eccesso alimentare occidentale, associato naturalmente al paradigma del consumo e alla teologia economica che tende a svuotare del valore precipuo ogni elemento che inghiotte (per rimanere in tema) nella propria spirale assolutistica.

Attraverso le opere di Marco COLETTI, Ezia MITOLO, MOBY DICK, Antonella PAGNOTTA, PIER THE RAIN, Mauro SGARBI, Elio VARUNA e Corrado VENEZIANO  il cibo riacquista il proprio valore simbolico  indagando le caratteristiche di quella connotazione commerciale e visiva che dagli stessi artisti viene irrisa e svuotata del nonsenso dal “sapore” chimico. Il percorso personale dei singoli artisti indaga un aspetto in particolare della complessa tematica, preferendo talvolta quello sociologico e culturale a quello biologico e fisico (e viceversa) per poi approdare coralmente ad una provocazione  utile a far riflettere e a scuotere le coscienze, o quantomeno a distorcere una percezione che troppo spesso, per ovvie ragioni, viene data per scontata.  

Dai cubi dipinti che riproducono la consistenza della carne, passando per animazioni che manipolano e svelano l’aspetto istintivamente inquietante dei protagonisti animati della cultura pop di oggi e del passato prossimo e approdando infine a resti di cibo ricomposti alla maniera di Giuseppe Arcimboldo o di Jackson Pollock, gli artisti svelano una personale visione di uno dei temi più urgenti e controversi  del mondo occidentale-statunitense  e dello stile di vita ad esso collegato in una interessante mostra collettiva voluta da Tina Vannini e curata da Francesca Barbi Marinetti e Marcello Francolini, avente luogo presso “Il Margutta veggy food § art” di Roma.