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Al Mila Pieralli arriva “Animali da bar”. Lo studio cinico e schietto sulle ipocrisie del tempo presente

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Da martedì 6 a domenica 11 dicembre Carrozzeria Orfeo anima al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci i suoi Animali da bar, Premio Hystrio Twister 2016.

Beatrice Schiros, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino, Paolo Li Volsi, più la voce fuori campo di Alessandro Haber, affrontano a viso aperto e linguaggio schietto e cinico i paradossi e le ipocrisie del nostro tempo: seduti al bancone di un bar, sei animali notturni, illusi e perdenti, combattono le contraddizioni della vita quotidiana, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni, a una speranza che resiste troppo a lungo.

Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

 

Animali da Bar nasce per indagare le dinamiche del nostro presente e per esplorare un mondo marginale, urbano e degradato, attraverso i modi di una commedia amara, cinica e lontana da ogni tentativo di lettura politicamente corretto della realtà. Il bar della Compagnia Carrozzeria Orfeo apre al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci da martedì 6 a domenica 11 dicembre ed è un luogo onirico e concreto al tempo stesso. Un bar come tutti ce lo potremmo immaginare attraverso il quale, però, è possibile intravedere i segni di un passato felice, ma ormai perduto. Una sorta di purgatorio all’interno del quale i protagonisti consumano le loro esistenze tra una birra media e il proprio desiderio di riscatto. Il locale è infatti abitato da personaggi strani: un vecchio malato, misantropo e razzista che si è ritirato a vita privata nel suo appartamento; una donna ucraina dal passato difficile che sta affittando il proprio utero a una coppia italiana; un imprenditore ipocondriaco che gestisce un’azienda di pompe funebri per animali di piccola taglia; un buddista inetto che, mentre lotta per la liberazione del Tibet, a casa subisce violenze domestiche dalla moglie; uno zoppo bipolare che deruba le case dei morti il giorno del loro funerale; uno scrittore alcolizzato costretto dal proprio editore a scrivere un romanzo sulla Grande Guerra.

“Lo spettacolo vanta la prestigiosa collaborazione di Alessandro Haber che ha prestato la sua voce (sempre fuori campo) al personaggio del Vecchio”, dice Gabriele Di Luca, drammaturgo, regista e attore dello spettacolo, “l’intero gruppo di attori con cui ho avuto la fortuna di lavorare si è dimostrato fin da subito entusiasta, professionale e totalmente aderente al progetto. A mio avviso, l’interpretazione fresca e incisiva che ognuno di loro è riuscito a dare al proprio personaggio costituisce uno degli ingredienti fondamentali della godibilità di Animali da Bar”.

In scena questi sei animali notturni, illusi e perdenti, provano a combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni, a una speranza che resiste troppo a lungo. Come quelle erbacce infestanti e velenose che crescono e ricrescono senza che si riesca mai a estirparle. E se appoggiati al bancone troviamo gli ultimi brandelli di un Occidente rabbioso e vendicativo, fatto di frustrazioni, retorica, falsa morale, psicofarmaci e decadenza, oltre la porta c’è il prepotente arrivo di un “Oriente” portatore di saggezze e valori. Valori, però, ormai svuotati e consumati del loro senso originario e commercializzati come qualunque altra cosa. Tutto, infatti, è venduto, sfruttato e contrattato in Animali da Bar. La morte e la vita, come ogni altra merce, si adeguano alle logiche del mercato.

“Nelle desolate e dimenticate periferie delle nostre storie”, conclude Di Luca, “emergono ferite familiari lontane, drammi odierni, fatti di cronaca, solitudini incolmabili e felicità inesistenti, che ci piace restituire allo spettatore evidenziando, soprattutto, gli aspetti tragicomici di esistenze che commuovono e fanno ridere nello stesso istante. Tentiamo di fotografare senza fronzoli un’umanità socialmente instabile, carica di nevrosi e debolezze, attraverso un occhio sempre lucido, divertito e, soprattutto, innamorato dei personaggi che racconta”.