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Continua la lotta contro il mito del collettivo fiorentino Sotterraneo con “Be normal”

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Arriva in prima regionale venerdì 13 aprile, ospite all’interno della stagione salernitana Mutaverso Teatro diretta da Vincenzo Albano, il collettivo teatrale fiorentino Sotterraneo con “BE NORMAL!”, spettacolo che va in scena in una data unica in Campania presso l’Auditorium Centro Sociale (via R. Cantarella, 22 – Salerno, zona Pastena).

Sotterraneo, gruppo che dal 2008 fa parte del collettivo Fies Factory curato da Centrale Fies e riceve il finanziamento annuale della Regione Toscana per giovani compagnie teatrali, premiato con riconoscimenti nazionali e internazionali tra cui il primo premio al Be Festival di Birmingham nel 2012, torna in Campania e lo fa grazie a Vincenzo Albano (Erre Teatro), a distanza di molti anni da un suo primo e unico passaggio che risale agli albori della sua carriera.

Precedente ma concettualmente parallelo a “BE LEGEND!”, dove Sotterrano esplorava attraverso brevi performance il tema della vocazione partendo dall’immagine ironica di personaggi leggendari, che venivano incarnati da bambini come a compiere un viaggio di ritorno a uno stadio in cui tutto aveva avuto inizio, “BE NORMAL!” prosegue il progetto Daimon Project e il lavoro ironico di smitizzazione compiuto dal gruppo fiorentino per affrontare le derive professionali del mondo attuale, di una realtà banalmente quotidiana e frustrante in cui le vocazioni, un tempo fonti di gloria e grandi soddisfazioni, sono costrette a diventare per lo più una sorta di passatempo, un sogno di difficile realizzazione.

«Cosa fai per vivere?» è la domanda da cui prende le mosse la ricerca su questo spettacolo, che, per dirla con le parole della critica e studiosa Roberta Ferraresi (“Il Tamburo di Kattrin”), «intreccia immagini e azioni surreali, così spietatamente eccessive fino a sfumare amaramente nel grottesco (e dunque nel reale, più che nella finzione) […]; riflessioni di un certo respiro socio-culturale, frammenti di indagini statistiche con tanto di grafici e proiezioni e anche qualche momento di rara poeticità».

Per la compagnia, il tema della precarietà e degli sforzi talvolta eroici compiuti dall’individuo per cercare di raggiungere i suoi obiettivi esistenziali, umani e professionali, non poteva non trovare un aggancio reale sulla scena, nella propria condizione di attori: «Ho visto le migliori menti della mia generazione domandarsi se ti pagano, quanto, quante ore al giorno lo fai, per quanto ancora pensi di farlo, lo fai perché senti di doverlo fare o lo devi fare per soldi? Ho visto le migliori menti della mia generazione perdersi e lasciar perdere. Se dovessimo fare uno spettacolo teatrale parlerebbe di questo, ci sarebbero due attori più o meno trentenni, un maschio e una femmina, sarebbero italiani, persone comuni, e dovrebbero farsi un gran culo sulla scena, provare in ogni modo a fare non si sa bene cosa, il pubblico dovrebbe provare pietà per loro, poi per se stesso, poi tutto andrebbe sempre peggio, sarebbe un disastro, e forse potremmo farla finita per sempre con la domanda: ‘Certo, teatro – ma di lavoro?’».

BE NORMAL!

AUDITORIUM CENTRO SOCIALE Via R. Cantarella 22, Salerno (zona Pastena)
13 aprile 2018, ore 21