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La commedia di Gaetanaccio al Teatro Eliseo, dal 19 febbraio al 10 marzo

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Teatro Eliseo - stagione 2016/2017
Teatro Eliseo - stagione 2016/2017

La commedia di Gaetanaccio

di Luigi Magni

Musiche originali Gigi Proietti – Piero Pintucci – Luigi Magni

Con

Giorgio Tirabassi

Carlotta Proietti

Regia Giancarlo Fares

Produzione TEATRO ELISEO

Il capolavoro di Luigi Magni a quarant’anni dalla famosa versione di Gigi Proietti

Debutto nazionale martedì 19 febbraio 2019 

In scena al Teatro Eliseo di Roma, fino a domenica 10 marzo l’opera di Luigi Magni che compie quarant’anni dalla prima rappresentazione al Sistina, una commedia ambientata nella Roma papalina con protagonista il popolo della Città Eterna soggiogato dal potere e dunque capace di ridere avvalendosi della satira e dell’irrisione, che però questa volta sembrano anch’esse doversi piegare una volta per tutte alla sferzante morsa del Governo impersonato dai suoi messaggeri, dignitari e guardie.

Gaetanaccio (interpretato da un onesto e puntuale Giorgio Tirabassi) è costretto a cessare la propria attività di burattinaio a causa delle prescrizioni di Leone XII (in concomitanza con l’Anno Sacro), patendo la fame e la derisione e tenuto in salvo soltanto dall’allegria e dall’amore della fidanzata Nina (Carlotta Proietti), un legame tanto forte che finirà, almeno in un certo qual modo, a difendere i protagonisti dalle ingiustizie e dalle angherìe del potere. I personaggi comprimari (da evidenziare la notevole interpretazione di Carlo Ragone nel ruolo di Fiorillo), provenienti dalla tradizione del teatro popolare, attraversano la scena e la vicenda animando e tenendo viva la rappresentazione nel rispetto dell’opera e della sua vocazione, allo scopo di caratterizzare con spunto originalissimo un importante e complesso caso del teatro (commedia musicale) italiano, capace di unire canzone e prosa per interpretare il presente attraverso il tracciato di un passato tanto lontano quanto, sul piano tematico, vicinissimo alle vicende a noi contemporanee.

La regia poetica e a tratti favolistica di Giancarlo Fares sembra mettere in luce quel risvolto di bellezza e magia dell’amore e di sconfitta della morte che caratterizza l’opera così ben bilanciata tra critica sociale e “oltre” dalla vita che deve sempre trovare posto sulla scena, tra i costumi damascati di Santuzza Cal ed i suoi altrettanto paludati ed emblematici burattini, forse i veri protagonisti della storia messa in scena.

Un passaggio di testimone importante in occasione della rappresentazione, a distanza di quarant’anni, del capolavoro di Luigi Magni, suggellato anche da un orgoglioso ed emozionato Gigi Proietti (primo interprete di Gaetanaccio) seduto in platea e da una folta presenza di volti noti dello spettacolo italiano.