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Le macerie di una vita: Lacci al Teatro Eliseo

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Torna  al Teatro Eliseo (fino all’11 febbraio) dopo il successo dello scorso anno  “Lacci“, adattamento teatrale del romanzo di Domenico Starnone per la regia di Armando Pugliese.

L’ambientazione, nell’allestimento di Roberto Crea, ricorda una cripta cimiteriale più che un appartamento. Qui va in scena la dissezione autoptica dell’intrico relazionale di una famiglia borghese contemporanea. Il pretesto è persino banale, ci sono il tradimento del marito/padre, la fuga e il mesto ritorno ad una normalità tanto evocata quanto assente. «Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie» urla nelle lettere al marito durante l’abbandono la moglie Vanda, (la brava Vanessa Scalera) col corollario di richieste di affitti da pagare, appartamenti dignitosi, mantenimento dei figli. Poi l’innamoramento finisce e Aldo (Silvio Orlando) ritorna a casa, ma i figli sono ormai adulti e la frattura, sotto una crosta di esausta quotidianità, è ormai insanabile.
I lacci del titolo fanno parte della disperata ricerca di un lessico famigliare, ricerca continuamente frustrata e che porterà proprio i figli alla sterile reazione della messa a soqquadro della casa/cripta. Questo consentirà però a noi spettatori di vagare tra quelle macerie che in definitiva costituiscono l’unica eredità che nel nostro tempo una generazione lascia alla successiva.
Silvio Orlando e Vanessa Scalera con la loro recitazione rendono a pieno tutta la contraddittorietà dolorosa di questa convenzione di normalità fatta di menzogne e formalità. Bravi Roberto Nobile (il vicino di casa confidente del marito) e Sergio Romano e Maria Laura Rondanini nel ruolo dei figli che completano il cast di questo spettacolo da non perdere.