Coinvolgere attori professionisti e diversamente abili sullo stesso palcoscenico: è questo il lavoro di grande integrazione teatrale di Dario D’Ambrosi che, al Teatro Argentina di Roma, porta in scena la Medea di Euripide. L’appuntamento – doppio – è per lunedì 14 e martedì 15 settembre (ore 21). D’Ambrosi e il suo Teatro Patologico proporranno al pubblico una versione particolare del mito greco. Ad interpretare il ruolo di una delle donne più tormentate della storia umana sarà Almerica Schiavo, attrice di teatro e del grande schermo. Sul palco anche lo stesso D’Ambrosi, nei panni di Creonte, e Mauro F Cardinali nel ruolo di Giasone.
Delicatezza e sensibilità gli ingredienti principali di un adattamento, che pone al centro dello spettacolo il rapporto tra corpo e linguaggio, con la musica dal vivo che interviene nei momenti cruciali del dramma, in una continua suggestioni d’immagini. Cosicché anche gli attori speciali – che fanno parte del coro greco – possano rispondere sulla scena, seguendo il ritmo ineluttabile della tragedia messa in atto. Cuore pulsante dello spettacolo, il coro, vibra all’unisono con quello della protagonista, afflitta dai tormenti dell’anima. Medea non conosce più lingua se non quella dettata dalla violenza e dal dolore, in cui si consuma la tremenda vendetta. La musica – quella dell’anima e del corpo – si affianca così alle suggestioni del greco antico, mentre all’italiano è dato modo di esprimersi solo attraverso i monologhi di Medea, oltre ai rapidi scambi di battute in scena.
Il successo di questa Medea non sembra conoscere pause: dal debutto a Londra, dove ha vinto il Wilton’s Price come migliore spettacolo straniero della stagione teatrale 2013, lo spettacolo approda al Teatro Argentina di Roma, per volare poi al Cafè La Mama di New York, dove è in cartellone dall’8 al 18 ottobre.
Una sfida di alto livello, oltre che una soddisfazione, per D’Ambrosio che, in collaborazione con l’Università degli Studi di Tor Vergata e il benestare del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, aprirà la prima facoltà al mondo di “Teatro integrato dell’emozione”, frequentata da attori e studenti diversamente abili.