Nell’ambito della XVI edizione della rassegna Teatri di Pietra Lazio, l’8 Luglio 2015, presso la suggestiva Area Archeologica di Malborghetto, andrà in scena in anteprima nazionale Medea del drammaturgo francese Jean Anouilh, con la traduzione di Giulio Cesare Castello e la regia di Francesco Branchetti.
Barbara De Rossi torna sul palcoscenico in uno dei ruoli più interessanti e controversi della mitologia greca.
«“Mettere in scena oggi Medea di Jean Anouilh – spiega il regista – significa non solo rendere omaggio ad uno dei più grandi autori del teatro francese del Novecento, ma anche e soprattutto riscoprire un testo straordinario da ogni punto di vista, un testo in cui regna un personaggio come quello di Medea dalla enorme forza tragica, nella sua solitudine straziante, nella sua sensualità dolorosa, nella sua disperazione, nel suo essere travolta da un sentimento incontrollabile e nella sua rivolta alle regole».
Nella versione di Jean Anouilh, il personaggio di Medea è attualizzato nella passione totalizzante, vissuta con drammatica estremizzazione da una donna che rappresenta il controverso rapporto tra un femminile e un maschile prevaricante, sia in campo affettivo che sociale. Giasone oltre a essere l’uomo amato rappresenta un contesto culturale e sociale, che tiene in poca considerazione il sentimento, e anche nei rapporti personali scende a patti con il potere. Medea di contro è “l’altro da sé”, la purezza e la schiettezza dei sentimenti che non scende a compromessi, in bilico tra la difficoltà e la consapevolezza di una solitudine, vissuta da “ospite e straniera”. Il gesto estremo di Medea nel dramma qui rappresentato è simbolico. Pur nella sua crudeltà, il gesto estremo di Medea è un atto di denuncia per la sofferenza estrema data dall’emarginazione.