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“Cotta o cruda”… Foligno capitale della birra artigianale

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Dicono piacesse anche ai Faraoni. Certo è che la birra, nella sua autentica versione artigianale, sta vivendo un grande momento. Tra l’altro primi cinque mesi del 2015, secondo i dati ISTAT, il volume delle esportazioni di birra italiana di qualità all’estero è cresciuto del 27%. Grazie all’impegno dei produttori e al gradimento dei consumatori. Tra i tanti appuntamenti si rinnova a Foligno (Pg) la Rassegna internazionale della Birra artigianale, che si tiene nel centro storico della città umbra da giovedì 20 a domenica 23 agosto. Un appuntamento da non perdere per gli amanti del buon vivere. “Sono molte le novità di quest’anno – fa sapere Cristiana Mariani, presidente della Confesercenti Foligno e organizzatrice dell’evento – prima fra tutte la collaborazione con l’associazione Degustatori Birra, che organizzerà dei percorsi degustativi per le vie del centro con birrifici partecipanti, e dei workshop di introduzione alla storia della birra ed alle sue qualità organolettiche. Le prime due edizioni sono state caratterizzate dalla presenza di prodotti tipici locali quali porchetta, tartufo e grande varietà di salumi, mentre per quest’anno è prevista la partecipazione anche di prodotti tipici provenienti da tutto il mondo oltre che da tutta Italia, che serviranno a mostrare ai turisti i tanti accostamenti possibili con la birra. image“Sabato 22 agosto sarà una gran serata perché si terrà la Notte Bionda, con tante sorprese. E la musica sarà protagonista tutte le sere – aggiunge la numero uno della Confesercenti – con spettacoli danzanti, cabaret, giocolieri e mercatino dell’antiquariato e novità di quest’anno del biologico, accanto alla birra artigianale non poteva non esserci un mercato di prodotti della terra, interamente biologici e certificati”. Tra i protagonisti della rassegna, si segnala la Birra Flea, recentemente annoverata dall’autorevole sito specializzato www.drinkadrink.com tra le più interessanti birre artigianali d’Italia. “Spuntano birrerie artigianali in ogni dove”, rileva drinkadrink, e spiega: “Alcune optano per la grande distribuzione, altre preferiscono l’esclusività. Tutte sono buone, dissetanti e care. Ma non tutte sono fighe!” E allora ecco la classifica, delle “sette birre artigianali più fiche d’Italia”. Al primo posto la Birra Amarcord di Rimini, brand consolidato. Ma al sesto posto spunta una new entry di quelle che non ti aspetti, perché è una birra nuova, sia pure in rapidissima espansione sotto la guida dell’appassionato Matteo Minelli. imageSi tratta appunto della Birra Flea. “Una birra agricola ‘cruda e pura’ – spiega drinkadrink, che prende il nome dall’omonima Rocca di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, cittadella segnata per sempre dalla storia che la lega all’Imperatore Federico II, che qui fece sosta nel XIII secolo, donandole cinta muraria e sementi fertili, per assicurarsene la prosperità”. Flea – spiega il sito – si guadagna un posto in classifica per due ragioni: la prima è legata alla freschezza di una delle birre prodotte, la Biancalancia (mai provata birra più dissetante! N.d.A.). La seconda è legata alla comunicazione fortemente ispirata alla storia medioevale di Gualdo mista al Fantasy. E così, il birrificio umbro presenta le sue birre con tanto di fotografie di posa che ritraggono lo stesso Federico II, la madre Costanza, la moglie Bianca Lancia, e la strega Bastola. Tutti personaggi che danno il nome alle quattro birre prodotte dal birrificio Flea”.