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Dino Rubino con “Roaming Heart” alla Casa del Jazz, il tempo e il sogno venerdì 13 novembre

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Venerdi 13 novembre alla Casa del Jazz a Roma,il piano solo di Dino Rubino che presenterà in concerto il suo cd”Roaming Heart” .“Roaming Heart” è un vero e proprio viaggio nell’incognita del tempo, dell’estemporaneità, del sogno. Il disco – che è stato registrato a Parigi e uscirà per la Tûk Music nel maggio del 2015 – è un racconto non musicale in musica. Molte delle note suonate all’interno del disco, così come la maggior parte delle performance live, sono state improvvisate sul momento. Ogni passaggio assomiglia molto a un ritratto, a un’immagine, al ricordo di un preciso istante. Ogni concerto in piano solo è un percorso sempre diverso, senza conoscerne mai né l’inizio né la fine. Dino Rubino, eclettico pianista e trombettista, tra i maggiori nuovi talenti del jazz italiano, ha pubblicato il nuovo album Roaming Heart.Il disco è stato prodotto artisticamente dallo stesso Dino insieme a Paolo Fresu; la produzione esecutiva vede la Tǔk Music affiancata da Pierre Darmon della label francese Bonsaï Music.La distribuzione italiana è come sempre curata da Ducale. Roaming Heart è il terzo album del musicista siciliano in casa Tǔk e arriva dopo l’omaggio a Miriam Makeba (Zenzi, 2012), e ad un anno da Kairòs, registrato in ottetto con una magnifica sezione di fiati.La copertina è Taken to Heart, intensa opera di Emiliano Ponzi, artista emiliano noto per avere collaborato con The Economist, Le Monde, The Guardian, The Boston Globe e Penguine Books per citare solo alcuni dei più rappresentativi; qualche tempo fa aveva illustrato un disco della nostra etichetta, Noè di Raffaele Casarano.
Il percorso di ricerca artistica ed interiore ha portato Dino Rubino a trasferirsi a Parigi da circa un anno e Roaming Heart si può considerare un diario in musica del suo vissuto nella città delle luci. Il disco, registrato in piano solo, espone il suo lato più intimo e lo dilata, poco dopo le esuberanze di Kairòs, estremamente lirico ma allo stesso tempo percorso da una sottile vena d’inquietudine.
L’album è stato interamente improvvisato in studio e rappresenta un viaggio interiore con ogni brano evocato da un’immagine, un ricordo, un’emozione affiorati al momento della registrazione.

Roaming Heart si dipana tra brani originali, tra i quali svettano due dediche: una a Luca Flores, struggente, e una a John Lennon; c’è poi spazio a un omaggio esplicito a Fabrizio De André con una “fugata” versione di La Canzone Di Marinella. In chiusura, come ghost track, una versione dello standard Stompin at the Savoy, che chiude con una nota movimentata un album dai toni pacati ma non per questo privo di impatto emotivo.E’ lo stesso Rubino che ci parla del suo approccio verso la musica: “In generale l’approccio musicale tra le varie formazioni è diverso, soprattutto quando si suona da soli, ma l’obiettivo rimane lo stesso, vale a dire cercare di suonare laverità.Trovo che in ogni forma di verità ci sia sempre qualcosa di profondamente bello; bisogna avere molto coraggio per abbandonarsi tra le sue braccia.Per natura la verità è qualcosa che non appartiene all’essere umano ed è lei che decide, secondo i suoi tempi, quando e come manifestarsi.Il nostro unico dovere è cercarla.”