E dire che non ci credevano molto. Tanto che lasciarono perdere e si dedicarono alla fotografia a colori. Tuttavia se la settima arte esiste, se possiamo sognare davanti a uno schermo, anche casalingo, lo dobbiamo al genio di due fratelli francesi:
Auguste Marie Louis Nicholas e Louis Jean Lumière. Figli dell’imprenditore e fotografo Antoine Lumière, quando il padre andò in pensione nel 1892 i fratelli iniziarono a lavorare alacremente per creare la pellicola cinematografica. Brevettarono un numero significativo di procedimenti, tra le quali è da segnalare la creazione del “foro di trascinamento” nella pellicola, come mezzo per trascinarla attraverso la camera e il proiettore. Produssero un singolo strumento che funzionava sia da camera che da proiettore, il cinématographe, che brevettarono il 13 febbraio 1895. La prima pellicola venne girata con questo strumento il 19 marzo 1895; il film era L’uscita dalle officine Lumière, il primo documentario. Il primo spettacolo a pagamento si tenne il 28 dicembre del 1895 a Parigi, al Grand Café sul Boulevard des Capucines. Andarono in tour con il cinématographe nel 1896 visitando Londra e New York. Le immagini in movimento ebbero un’immediata e significativa influenza sulla cultura popolare con L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, La colazione del bimbo e il primo esempio di commedia con L’innaffiatore innaffiato. Paradossalmente ci credevano poco. A loro sembrava impossibile che le immagini in movimento avessero un futuro, nonostante il successo delle prime proiezioni. Nella storia del cinema i fratelli non hanno dunque un grande spazio, se non quello del podio per averlo inventato. Che non è poco.
