Home life style cinema Edgar Reitz presenta Heimat a San Cosimato

Edgar Reitz presenta Heimat a San Cosimato

508

Il capolavoro del 1984 firmato dal cineasta tedesco Edgar Reitz torna sul grande schermo per una serata con l’autore a Piazza San Cosimato e prosegue ogni martedì al Live Alcazar.

L’evento è in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania e Alcazar Live.

  • 11 giugno, EDGAR REITZ presenta in video-collegamento HEIMAT – EINE CHRONIK IN ELF TEILEN (EP. 1 – NOSTALGIA DI TERRE LONTANE) (1984, 118 min): Siamo nel 1919. Paul Simon, reduce dalla Prima Guerra Mondiale, torna al villaggio natale di Schabbach e ricomincia a vivere con la sua famiglia. Tuttavia, Paul non riesce a reintegrarsi nel villaggio. Si innamora di Apollonia, ma quando lei si allontana dal villaggio sposa Maria. Nascono due figli: Anton ed Ernst. Un giorno del 1928, dopo essere uscito per prendere una birra, Paul decide di non tornare più a casa. La saga di “Heimat” prosegue ogni martedì presso il Live Alcazar in Via Cardinale Merry del Val  15 giugno, IL CENTRO DEL MONDO (90 min): Paul sbarca a Ellis Island, negli Stati Uniti, in cerca di fortuna. Nel frattempo le cose sembrano andare sempre meglio per la famiglia Simon e per la Germania: Pauline e suo marito iniziano ad arricchirsi, Eduard, a Berlino per una cura ai polmoni, si sposa con Lucie. Il regime nazista sembra aprire una nuova epoca di prosperità alla Germania. Solo Katharina è scettica in questo clima di ottimismo. Un’epidemia di difterite e le prime repressioni naziste sono i segnali inquietanti che sembrano darle ragione.

 

La saga di “Heimat” prosegue ogni martedì presso il Live Alcazar in Via Cardinale Merry del Val. 

 

  • 22 giugno, NATALE COME MAI FINO ALLORA – VIA DALLE ALTURE DEL REICH (114 min): Eduard è entrato a far parte del partito nazista. Lucie e Eduard ospitano nella loro villa tre importanti gerarchi nazisti di passaggio, che si fermano solo poche ore. Durante la costruzione di una nuova strada che passa per l’Hunsrück, Maria ha una relazione con Otto Wohlleben, un ingegnere dell’Organizzazione Todt che ospita a casa sua. Otto aiuta il piccolo Ernst, che ha la passione del volo, a costruire alianti, mentre Anton sviluppa la passione della fotografia.

 

  • 29 giugno, SCAPPATO VIA E RITORNATO – FRONTE INTERNO (113 min): Paul scrive una lettera dall’America dicendo di aver fatto fortuna con una fabbrica di materiali elettrici e di voler tornare a casa a visitare la famiglia. Maria, confusa, caccia via Otto. La nave sulla quale si trova Paul arriva in porto, ma lui non può sbarcare in quanto sprovvisto del certificato di appartenenza alla razza ariana. Wilfried e Eduard cercano di ottenerlo senza riuscirci, e la nave riparte senza che Paul sia sceso. L’episodio termina con la dichiarazione di guerra di Hitler che dà avvio alla seconda guerra mondiale. Anton è sul fronte russo, Ernst sta seguendo il corso per diventare aviatore, mentre Otto è diventato artificiere. Maria nel frattempo ha avuto un figlio da lui. Katharina rinfaccia continuamente a Wilfried il fatto di essere l’unico rimasto al sicuro in paese. Wilfried ribatte che si deve occupare del “fronte interno”. A Schabbach arriva Martha, la fidanzata di Anton che aspetta un figlio da lui.

 

  • 13 luglio, L’AMORE DEI SOLDATI – L’AMERICANO (157 min): Anton, al fronte, diventa assistente cineoperatore. Otto torna a Schabbach e conosce finalmente suo figlio. La guerra sta per finire, i soldati americani arrivano a Schabbach. Gli americani hanno installato il loro quartier generale nella villa di Eduard e Lucie. Paul torna all’improvviso dall’America. Organizza una festa per la gente del villaggio, che lo accoglie calorosamente, mentre Maria lo considera ormai un estraneo. Arriva a casa Klara, una ragazza che dice di essere stata mandata lì da Ernst, che dopo essere stato in prigionia in Francia dovrebbe tornare a casa. Anton, invece, torna al villaggio dopo aver camminato per cinquemila chilometri dalla Russia. Katharina muore e Paul riparte per l’America. Anton rivela a Martha di voler mettere su una fabbrica di materiali ottici.

 

  • 20 luglio, IL PICCOLO HERMANN (139 min): Anton ha costruito una fiorente fabbrica di attrezzature ottiche e Ernst lavora per il ricco suocero. Il giovane Hermann frequenta ancora il liceo, si definisce esistenzialista e passa il tempo in discussioni filosofiche con gli amici. Ancora minorenne, ha un’appassionata storia d’amore con Klara, di undici anni più grande di lui, che lavora per la fabbrica di Anton. Quando lei scopre di aspettare un figlio da Hermann scappa dal paese per abortire e continua a vedere il ragazzo in segreto. Quando la famiglia intercetta una lettera di Klara e scopre la relazione, i due fratelli maggiori si dividono: Anton la condanna severamente mentre Ernst, che nel frattempo ha perso il lavoro e la moglie, difende Hermann e Klara. La sera di capodanno Hermann ruba la macchina di suo fratello Anton per passare la notte con Klara. Il mattino successivo lei rivela di aver ricevuto una lettera di Anton che minaccia di denunciarla se continua a vedere il ragazzo. Klara parte per un altro paese e prega Hermann di non cercarla mai più.

 

  • 27 luglio, GLI ANNI RUGGENTI – LA FESTA DEI VIVI E DEI MORTI (158 min): Una multinazionale offre ad Anton 60 milioni per comprare la sua fabbrica e tutti i suoi brevetti. Anton decide di chiedere consiglio a suo padre e scopre che si trova già in Germania, dove sta aiutando Hermann. Paul consiglia a Anton di vendere tutto, e gli rivela di aver venduto egli stesso la sua fabbrica alla IBM due anni prima. Ernst nel frattempo ha messo in piedi un’azienda che rimoderna le antiche case di campagna. Anton decide di non vendere la fabbrica. Il villaggio si raduna per ascoltare alla radio il primo concerto di Hermann, ma rimangono allibiti dal miscuglio sperimentale di strumenti classici e suoni elettronici distorti. Ascoltando questa musica Maria capisce quanto suo figlio si sia ormai allontanato da lei. Dopo la morte di Maria, tutta la famiglia Simon si riunisce a Schabbach. Per tutti è un’occasione di ripercorrere gli anni passati. Vediamo in flashback la festa dei 70 anni di Maria e poi, tornati al presente, ci si ricongiunge, attraverso la morte del narratore Glasisch, a tutti i personaggi passati a miglior vita.

 

Inizialmente nato come un prodotto destinato alla televisione, “Heimat” è stato da subito considerato dai cineasti di tutto il mondo come un’esperienza cinematografica totalmente nuova. Le quindici ore complessive di “Heimat”, unite all’alternarsi del bianco e nero e del colore e all’ambientazione rurale, contribuiscono a restituire un ritratto della Germania del Novecento. Il cinema di Reitz riesce a rappresentare il sentimento – di per sé intraducibile in italiano – connesso alla parola “Heimat”, che non indica solamente la patria o il luogo in cui si è nati, bensì il luogo in cui si parla la lingua degli affetti.