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I Teatri del Sacro: il festival torna a Lucca dall’8 al 14 giugno

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Venti prime assolute, incontri con il pubblico, laboratori e atelier: dall’8 al 14 giugno torna a Lucca “I Teatri del Sacro”, il festival dedicato ai temi della spiritualità e del sacro. Oltre cinquanta artisti animeranno per una settimana la “città delle cento chiese”. Grandi nomi e gruppi del teatro di ricerca come César Brie, Fattore K, Ariella Vidach, Jacob Olesen, Giovanna Mori si affiancheranno alle nuove leve della scena contemporanea come Andrea Cosentino, Punta Corsara, Carullo-Minasi, Teatro delle Moire, Fabrizio Pugliese, Reggimento Carri, Roberto Aldorasi e tanti altri.
“Il titolo dello spettacolo che aprirà la quarta edizione de ‘I Teatri del Sacro’ introduce l’interrogativo ‘chi sei tu?’ – afferma Fabrizio Fiaschini, direttore artistico del festival – in questa domanda risiede la cifra più autentica del nostro progetto: far sì che il dialogo tra la scena e la spiritualità sia innanzitutto una domanda precisa che punta a un riconoscimento, a un incontro autentico con se stessi e con chi ci sta di fronte”.
Tra i temi proposti dalle compagnie anche i paradossi spirituali della mistica e della santità, come in “Sante di scena” del Teatro delle Moire, in calendario l’8 giugno, spettacolo ispirato alle figure delle monache visionarie. Dovrebbe essere invece una sorta di viaggio dentro la povertà del santo di Assisi “Senza Volontà di cattura, Francesco” di Reggimento Carri, in scena il 9 giugno assieme a “Corrispondenze”, dialogo tra due sorelle (una monaca di clausura e una fotoreporter) tra danza e parola scenica. Altrettanto vivo sarà il tema della parola e dei testi sacri, dalla tradizione cristiana del Vangelo, con “Chi sei tu?” di Antonio Panzuto che inaugura il festival proprio l’8 giugno, a quella indiana del “Ramayana”, nella versione diretta da Roberto Rustioni per Fattore K, con gli allievi neodiplomati delle più importanti scuole di teatro italiane. Si poggia invece sul filo della riflessione tra uomo, ragione e fede, la figura di Simone Weil nella lettura proposta dal César Brie in “La volontà”, in programma il 12 giugno, e la rilettura delle “Operette Morali” di Leopardi della compagnia Carullo-Minasi in “De Rivolutionibus” il 13 giugno, a cui si aggiunge la “Rumorosa Solitudine” di Bohumil Hrabral, con Amandio Pinhero per la regia di Jacob Olesen, il 14 giugno.

Novità di quest’anno è il “Premio Mario Apollonio”, dedicato al teatro non professionistico. Saranno in scena le donne di Forcella in ‘Pe’ Devozione’ di f. pl. femminile plurale il 13 giugno, un viaggio nella religiosità popolare partenopea e ‘Buio’, il 14, uno spettacolo senza luci che propone un viaggio nella Passione di Cristo. La quarta edizione del festival si caratterizzerà anche per iniziative e laboratori dedicati al pubblico, agli studenti e agli appassionati. Tra gli appuntamenti che ogni mattina alle 11.30 animeranno il Chiostro del Real Collegio si segnala il 14 giugno “Napoli Altrove: nuove frontiere del teatro e della comunità”, una riflessione sul valore del teatro e della spiritualità come veicoli di solidarietà sociale e di cittadinanza attiva. A corredo dell’incontro, 15 ragazzi del Centro Hurtado di Scampia saranno a Lucca per seguire gli spettacoli in scena.
Altra novità della quarta edizione saranno i due atelier che si terranno durante la settimana lucchese e si concluderanno con due momenti di spettacolo. Il Teatro dell’Orsa, in “A ritrovar le storie” condurrà un percorso tra le parole e i ricordi con un gruppo di ragazzi nigeriani richiedenti asilo, che culminerà in una messa in scena, evento conclusivo del festival, il 14 giugno. Disegno, teatro e tableaux vivants saranno invece le tre forme d’arte che confluiranno in “Genesis Imago”, atelier dedicato ai bambini delle scuole elementari di Lucca, a cura di Teatri35. Dedicato agli studenti universitari della Fondazione Campus di Lucca è invece il laboratorio di “Social Media e storytelling”, condotto da Simone Pacini, fondatore del blog ‘fattiditeatro’. I ragazzi racconteranno la città, il festival e gli spettacoli attraverso il linguaggio dei social media con l’hashtag #iteatridelsacro, offrendo i loro punti di vista sull’esperienza. Infine, nella stessa prospettiva, “Guardare Arlecchino”, realizzato in collaborazione con il Teatro del Giglio e la rivista ‘Lo sguardo di Arlecchino’, nuova realtà del web italiano dedicata al teatro.