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“Il destino del Papa russo”, l’ultimo libro di Mauro Mazza

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Roma, Città del Vaticano. Alla fine di un lungo pontificato, papa Francesco è morto. Dopo i funerali, trasmessi in diretta in ogni parte del mondo, gli occhi di tutti sono ora puntati su San Pietro, dove i cardinali sono chiusi in conclave. La folla si accalca contro le transenne, i furgoni dei network televisivi invadono via della Conciliazione, opinionisti ed esperti illustrano regole e procedure, finché davanti alle telecamere non avviene un qualcosa che non era mai avvenuto prima di allora: dopo l’ennesimo scrutinio, il comignolo della Cappella Sistina rimane quieto. È solo un problema tecnico o c’è qualcosa di più? La risposta arriva il mattino seguente: con l’attesa fumata bianca, il mondo scopre che il nuovo Papa si chiama Nikolaj Sofanov ed è il primo Papa russo della storia, ma soprattutto – ed è proprio questo che fa saltare sulla sedia i vaticanisti – in conclave non era presente. Addirittura, al momento dell’elezione, non era neanche cardinale. E allora perché proprio lui? Perché andare a prenderlo così lontano? C’entra qualcosa il fatto che sia un amico d’infanzia di Vladimir Putin? Quello che nessuno sa è che Sofanov custodisce un segreto che gli è stato svelato a Fatima e che, come una stella polare, fin dal primo giorno orienta la sua azione. Un conclave dall’esito clamoroso, le trame di un’oscura, potentissima massoneria e i tradimenti dei cardinali. In questa vicenda, ambientata in un prossimo futuro, si fondono realtà e fantasia, complotti immaginari e guerre in corso, il tutto narrato con una scrittura cinematografica che avvince il lettore fino all’ultima pagina.

Con Mauro Mazza, autore del libro Il destino del Papa russo (www.fazieditore.it)
Fabio Grisanti, giornalista

Giovedì 19 maggio, alle 18.30

Spazio 5 (via Crescenzio 99/d) Roma