Bernini passò tutta la sua lunga vita a Roma, e cambiò il volto della città eterna come forse nessun altro artista prima di lui. Così, nell’immaginario collettivo, egli è il grande regista della magnificenza papale, il mago capace di trasformare in poesia la propaganda dei gesuiti. Ma Bernini è romano anche in un altro senso: più di ogni altro artista egli seppe approfittare della singolarità che offriva la corte di Roma: l’unica grande capitale europea che non fosse dominata da una dinastia. Il ricambio dei pontefici e la licenza delle corti cardinalizie permisero a Bernini di conquistare una libertà che non è stata concessa a nessun’altro artista del suo tempo.
Tomaso Montanari insegna Storia dell’Arte moderna presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II
Romani sono tutti coloro che, ben al di là della nascita, sono stati identificati e si sono essi stessi identificati in un luogo straordinario, contribuendo a crearne l’immaginario.
Personaggi popolari, amati e odiati dai loro concittadini, espressione dei vizi e delle virtù della capitale disegnano e raccontano una identità resa mutevole dai secoli eppure sempre riconoscibile.
Una vicenda di percezioni e non solo di avvenimenti, di sentimenti e non solo di ‘fatti’; una vicenda, alla fine, di persone ‘vere’ che -magari loro malgrado- hanno contribuito a sedimentare quell’idea di Roma che ancora oggi ne costituisce l’attrattiva per chi vi giunge da tutto il mondo come per chi ne vive la quotidianità.
DOMENICA 13 DICEMBRE – SALA SINOPOLI ORE 11
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
biglietti 12 euro – abbonamento 78 euro