Va in scena lunedì 6 luglio alle ore 21 l’opera d Giacomo Puccini, “Madama Butterfly”. Il compositore di Lucca è al centro del cartellone della stagione di Caracalla 2015. La regia dell’allestimento di quest’anno porta la firma di Alex Ollé. «E’ una soddisfazione venire qui – ha detto il regista -, la prima volta fu cinque anni fa». Per Ollé è la terza Caracalla e lavorare in questo ambiente, per lui, rappresenta una sorta di «possibilità metaforica: una ‘bella rovina’. E non questo un po’ il senso di Madame Butterfly?».
“Butterfly” è una storia «sociale e culturale». Una storia culturale, spiega ancora il regista, che propone una narrazione «dell’erotica del potere», con un accenno romantico «a un paradiso perduto».
Sul podio, a dirigere l’orchestra, sale per la prima Yves Abel. Una delle bacchette più interessanti della sua generazione nel repertorio operistico e concertistico. «La Butterfly è un’opera molto conosciuta – spiega Abel – è tra i lavori che maggiormente appaiono nei cartelloni di tutto il mondo». Coesistono nell’opera, secondo Abel, molteplici forme della tradizioni lirica italiana. «Abbiamo provato a ritornare alla radice dell’opera, cercando di leggere perfettamente le indicazioni del libretto e della musica del compositore, per cercare di presentare quanto di più realistico potesse essere possibile fare».
L’allestimento di quest’anno è in collaborazione con Opera Australia/Sidney Opera House. Le scene di Flores e i costumi di Lluc Castells, con i video di Franc Aleu assicureranno allo spettatore un impatto visivo che non sarà facilmente dimenticabile.
Sul palcoscenico di Caracalla nel ruolo del titolo salirà Asmik Grigorian, soprano lituana al suo debutto romano, e Donata D’annunzio Lombardi. Suzuki sarà interpretata da Anna Malavasi e Anna Pennisi. Pinkerton sarà cantato da Sergio Escobar e Angelo Villari. Ancora, Saverio Fiore, Anastasia Boldyreva, Fabrizio Beggi e Federico Benetti.
«Il 6 luglio apriamo la stagione dell’opera». Dice Carlo Fuortes, il Sovrintendente. «Sono cast di assoluto livello, non esistono divisioni. Tutti gli artisti sono di raffinato pregio». Fuortes ha anche voluto sottolineare lo sforzo produttivo che l’Opera ha messo in piedi per garantire un numero di spettacolo veramente considerevole.