Dopo cinque anni di assenza Maurizio Pollini – ottanta candeline spente a gennaio e considerato tra i maggiori pianisti del XX secolo – torna a Roma (dopo la forzata cancellazione a causa della pandemia di ben tre date previste nel 2020) per un atteso concerto nella stagione da camera dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Appuntamento quindi imperdibile il 7 febbraio (Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia, ore 20.30) per ascoltare uno dei leoni della tastiera che, con un repertorio vastissimo da Bach ai contemporanei, continua a far parlare di sé sui palcoscenici più prestigiosi.
Alla ribalta da più di sessant’anni, da quando cioè la vittoria del concorso Chopin lo lanciò nell’empireo dei grandi, Maurizio Pollini non ha mai smesso di affascinare il pubblico che lo segue da ogni parte del mondo. In principio ad ammaliare fu il virtuosismo, la nitidezza del suono e la velocità strabiliante dell’articolazione, poi – già nei primi anni Settanta – colpì la scelta di non restare legato solo al repertorio romantico ma di ampliare gli orizzonti con programmi di vasto respiro, che esploravano J.S. Bach ma tendevano l’orecchio anche a Schönberg e Webern. La carriera internazionale di Pollini, costellata di premi e riconoscimenti si è così dipanata – per più di mezzo secolo – con movimenti eccentrici e concentrici che hanno condotto il pianista milanese a un tour a tutto tondo nella letteratura pianistica di tutte le epoche. Proprio a Santa Cecilia, nel 2003, con il ‘Progetto Pollini’ ha cercato una liason tra autori apparentemente lontani ma legati da assonanze culturali. Nuovamente a Santa Cecilia, nel gennaio 2008, Pollini ha presentato ‘Prospettive’, una maratona di cinque concerti con incursioni nella musica contemporanea, tra gli altri, di Nono, Boulez e Stockhausen. Ora, dopo cinque anni di assenza dal palcoscenico ceciliano, il suo ritorno è dedicato a tre compositori fra i più amati da Pollini, con la Bagatella in mi bemolle maggiore op. 126 n. 3, la monumentale Sonata op. 101 di Beethoven e la Fantasia op. 17 di Schumann, mentre la seconda parte del concerto è dedicata all’amato Chopin con la Mazurca op. 56 n. 3, la Barcarola op. 60, la Ballata n. 4 op. 52 e lo Scherzo n. 1 op. 20.
Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia
lunedì 7 febbraio ore 20.30
Maurizio Pollini pianoforte
Beethoven Bagatella in mi bemolle maggiore op. 126 n. 3
Sonata n. 28 op. 101
Schumann Fantasia op. 17
Chopin Mazurca op. 56 n. 3
Barcarola op. 60
Ballata n.4 op. 52
Scherzo n.1 op. 20