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MEDIOEVO/IL FESTIVAL. Tanti giovani alla seconda giornata

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GUBBIO – Magari sono stati trascinati dai loro insegnanti o dall’opportunità di guadagnare qualche credito formativo. Ma certo la presenza di tanti giovani anche alla seconda giornata del Festival del Medioevoin corso a Gubbio fino a domenica 4 ottobre, è una bella cosa.

_DSC8540 - Copia (FILEminimizer)Anche perché la loro multicolore presenza ha vivacizzato non solo le mostre, le ambientazioni, i concerti e i mercati, ma anche gli incontri organizzati dal CISAM nella Sala Trecentesca di Palazzo Pretorio e i corsi, i focus e le relazioni tenuti nel Refettorio del Convento di San Francesco.

_DSC8620 - Copia (FILEminimizer)E pazienza se tale presenza diventa a volte ciarliera ed esuberante. L’importante, in occasioni come questa del Festival del Medioevo, è esserci, che non vuol dire apparire: anziché essere visti ed uditi, si tratta di imparare a guardare e ad ascoltare, a toccare, annusare, gustare, di mettere in moto i sensi e il corpo per dare senso al mondo.

_DSC8531 - Copia (FILEminimizer)Si scopre allora che la conoscenza è sempre una conquista, l’esito di una vera e propria avventura. Ma si scopre anche che questa avventura costa sacrifici, e che questi sacrifici sono tanto più patiti con gusto quanto più alto e difficile è il risultato da conseguire. Questa è la ragione per cui si preferisce andare a caccia della preda piuttosto che acquistarla in brani dal macellaio o ancora mettersi alla ricerca di un documento anziché leggerne la trascrizione Wikipedia.

_DSC8503 - Copia (FILEminimizer)Ciò che vale per la ricerca storica, vale anche per la vita. Si può spendere degnamente la propria esistenza consacrandola non solo alla ricerca medica o all’assistenza ai poveri, ma anche al rinvenimento, alla decifrazione; all’interpretazione e alla divulgazione di un documento; alla dimostrazione che quanto sapevamo su Carlo Magno, su Gregorio VII, sulla fine dei Templari è solo una parte di quanto è realmente accaduto; allo studio dell’Arca vecchia di Sant’Ubaldo; all’enumerazione dei delitti e castighi medievali; alla ricostruzione delle vie attraversate delle spezie come lo zafferano o alla valorizzazione di quelle percorse, mutatis mutandis, da San Francesco e dei suoi seguaci e dalla reliquie.

_DSC8465 - Copia (FILEminimizer)In tutti questi casi occorre senso di responsabilità e serietà, motivazione e forza di carattere, disponibilità e capacità di lavoro. E se anche l’esito di tale sacrificio apparirà meno utile di altri, l’investimento di concentrazione e di cura da esso richiesto sarà comunque compiuto in nome della soddisfazione dell’altro e dell’orgoglio di sé. Perché se anche non arriveremo alla verità, avremo dedicato alla sua ricerca tutto il tempo che occorre per ottenere la soddisfazione dei destinatari del nostro lavoro.

Una grande lezione per tutti i partecipanti al Festival del Medioevo. Giovani compresi.