Due originali performance attendono il pubblico di Villa Medici il 2 febbraio per il nuovo appuntamento de I Giovedì della Villa: alle 19, La danza celeste di Lassaâd Metoui, calligrafo e performer, un omaggio alla nobildonna Simonetta Vespucci, musa di Botticelli; alle 20.30, Olivier Saillard apre idealmente le porte del celebre Palais Galliera, da lui diretto, presentando, in maniera del tutto inconsueta, e con la complicità della leggendaria modella Violeta Sanchez, le collezioni del più importante museo della moda parigino.
Ore 19. La danza celeste di Lassaâd Metoui
Di origine tunisina, Lassaâd Metoui si basa sulla tradizione calligrafica per costruire composizioni che inglobano l’elemento decorativo delle arti islamiche, in cui grandi artisti come Hans Hartung e Pierre Soulage possono riconoscere la propria eredità. La performance a Villa Medici trae ispirazione dal personaggio di Simonetta Vespucci, che nel 1473, a Firenze, durante un ballo a Palazzo Lenzi in onore di Eleonora d’Aragona figlia del re di Napoli, colpì per la sua bellezza Botticelli, Leonardo da Vinci e Verrocchio. Il poeta Angelo Poliziano la descrive così: “I capelli ricci dalla testa bionda scendono sulla sua fronte, umile eppure superba”.
A Lassaâd Metoui, autore di diversi libri, sono state dedicate numerose mostre, in Francia e all’estero.
Ore 20.30. Olivier Saillard, Un museo nomade a Villa Medici
Fotografati e riprodotti in stampe di formato gigante, gli abiti e i costumi dal diciottesimo secolo a oggi del Musée Galliera diventano insolite mise di carta interpretate da Violeta Sanchez in una sfilata esclusiva. Questo museo nomade in formato ridotto, non più grande di una valigia, è presentato per la prima volta a Villa Medici.
Insigne storico della moda, Olivier Saillard ha curato numerose mostre di successo ed è autore di un’esaustiva Histoire idéale de la mode contemporaine (Éditions Textuel) nella quale ha analizzato le più grande sfilate di moda dal 1970 ai giorni nostri. Il più recente Petit lexique des gestes Hermès (Actes Sud) stila un inventario poetico dei gesti tradizionali compiuti dagli artigiani della prestigiosa maison. Olivier Saillard è stato artista residente alla Villa Kujoyama.