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“Specchi nel tempo”, al Costanzi arriva un’idea nuova. Ogni concerto un viaggio nel tempo. I prezzi? Fantastici

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Ecco “Specchi nel tempo”, la nuova proposta del Teatro dell’Opera di Roma: una “quasi” stagione sinfonica del Costanzi. Un’idea nuova, nata con lo scopo di offrire al pubblico un ponte musicale ce unisca, con un solo gesto, la forza musicale contenuta in tre secoli di storia.
«Presentiamo il primo concerto di “Specchi nel tempo”, che di fatto è il primo spettacolo che apre la nuova stagione 2015-16, che avrà ufficialmente il via con le “Bassiridi” di Henze».
Non è una stagione sinfonica, dice il Sovrintendente, non è nemmeno una serie di concerti in abbonamento, «vogliamo che diventi un progetto musicale».
La richiesta del Costanzi fatta al compositore Giorgio Battistelli era «di ragionare su un progetto musicale che coinvolgesse l’orchestra» e ci è riuscito.
Il progetto è un viaggio musicale nella musica occidentale degli ultimi 3 secoli e l’idea programmatica è di affrontare trecento anni di storia quasi senza soluzione di continuità, in ogni concerto.
Sono due gli aspetti che meritano di essere sottolineati. Il primo, i costi: infatti, il prezzo per adulto è di appena 20 euro e per gli under26 di 10 euro. Inoltre, per garantire all’orchestra la giusta visibilità e agli ascoltatori un potente effetto sonoro, quasi unico, il teatro subirà, a ogni concerto, un restyling che porterà alla scomparsa di alcune file della platea per portare l’orchestra al centro dell’attenzione di tutto il pubblico. «Abbiamo deciso di portare avanti l’orchestra con un nuovo progetto di installazione che sarà, così, quasi al centro della sala – spiega Fuortes -, il palco sarà al chiuso e non ci sarà problema di dispersione e l’orchestra sarà nella sala».
Giorgio Battistelli, presentando il suo progetto ha spiegato: «si tratta di un percorso sinfonico. Era necessario andare oltre la dimensione ciclica e circolare». Inoltre, proprio per sottolineare l’importanza di un ricambio generazionale, che porti aria fresca in alcune asfittiche sale da concerto, Battistelli ha sottolineato l’importanza di avere giovani talenti sul podio, proprio come Dietrich Paredes, il primo direttore a salire sul palco l’11 novembre. Ma non solo direttori, giovani saranno anche i compositori, come il trentenne siciliano, Emanuele Casale che aprirà il concerto con il suo “Esercizio sul risveglio”. Segue il concerto n.2 per pianoforte e orchestra Beethoven e per chiudere la Quinta di Čajkovskij.

Si consiglia un applauso spontaneo, perché la musica va applaudita come si deve. Proprio come sostiene il Maestro Alfredo Santoloci, che non è l’ultimo degli ultimi, ma il direttore del Conservatorio di Santa Cecilia. Un pubblico esperto non è quello che sa applaudire, perché non c’è un orario d’applauso, ma è quello che sa apprezzare anche chi applaude d’impulso solo perché la musica è bella e gratificante. Basta con i cimiteri viventi e il pubblico imbalsamato che fanno finta di ascoltare la musica ma sono solo attenti all’etichetta.