I giurati di Stoccolma, nell’assegnargli il premio Nobel 2006 per la letteratura, indicarono nel rapporto tra la sua scrittura e la storia corale della grande città distesa su due continenti il cuore della sua opera. Oggi dopo altri libri quel legame è vivo più che mai. Pamuk continua a specchiarsi sempre dentro Istanbul. Libri come per l’anteprima della settima edizione (dal 17 al 20 marzo 2016), ospiterà questo straordinario scrittore in una serata in cui l’opera di Orhan Pamuk sarà raccontata partendo dal suo ultimo atteso romanzo, La stranezza che ho nella testa (Einaudi).
Pamuk appartiene a quella schiera di grandi scrittori che trovano nella narrazione della loro città il senso della loro opera. Così come Dickens e Nagib Mafhuz si sono rispettivamente identificati con Londra e con Il Cairo, così Pamuk – anche in quest’ultimo romanzo d’amore – continua la sua esplorazione dello spirito e dell’umanità degli abitanti di Istanbul. Mevlut Karatas è uno di loro, è arrivato nella grande città all’età di 12 anni, era il 1969, col padre e lo zio. I primi anni sono molto difficili, c’è un terreno con una baracca che fa litigare i due fratelli, intorno c’è un’aspra battaglia politica, intanto il giovane Mevlut deve interrompere gli studi e dedicarsi al mestiere paterno: il venditore di boza (bevanda tradizionale turca), strada per strada, di giorno e di notte. Ha venticinque anni quando al matrimonio di un cugino vede una bellissima ragazza di cui ignora il nome e di cui s’innamora perdutamente. Per tre anni Mevlut le scrive lettere d’amore, complice un cugino organizza una fuga d’amore con la ragazza, ma all’appuntamento fissato ne arriva un’altra: la sorella non molto bella della ragazza di cui s’era innamorato. Le ragioni del cuore e quelle delle regole sociali saranno in conflitto per molti decenni nella testa di Mevlut. Un romanzo sui destini umani, sull’intreccio ingovernabile tra caso e volontà individuale. Un viaggio dentro cinquant’anni di storia della grande Istanbul, la città che fu Bisanzio e Costantinopoli, la città oggi al centro dei destini della Turchia, la città dei ragazzi di Gezi Park-piazza Taksim
La serata sarà condotta da Marino Sinibaldi.
Mercoledì 2 dicembre, Sala Petrassi, ore 21
Biglietti: 2 euro