Home eventi MEDIOEVO/IL VIAGGIO. Il cammino medievale verso il Regno dei Cieli… (2)

MEDIOEVO/IL VIAGGIO. Il cammino medievale verso il Regno dei Cieli… (2)

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Gubbio, piazza San Giovanni, ridisegnata da Gae Aulenti

«All’alba del giorno 9 maggio 1356, di lunedì, dopo la Santa Messa, ci ritrovammo in sei nel cortile grande del monastero***, davanti all’anziano maestro nostro, che già ci attendeva con l’Abate, l’antico amico del quale lo avevamo tante volte sentito decantare la nobiltà d’animo e la vastità del sapere. Con me c’erano frate Andrea da Parma, l’assistente del maestro destinato a tornare a Roma per prendervi il posto come insegnante, e quattro miei coetanei novizi: Francesco da Figline, figlio al pari mio d’un capitano di ventura, Boezio da Parma, messo a studiare dai suoi genitori al prezzo di tutti i loro terreni, Giovanni de Lione, erede di ricchi mercanti di stoffe francesi, e Giovanni de Brederode, d’antichissima stirpe di nobili olandesi. Il nostro maestro ci comandò di fare silenzio prima di far rivivere la promessa fatta da Dio a Giacobbe nel libro della Genesi, “perché”, disse, “il nostro è viaggio di sette giorni, come quelli della Creazione”: Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai… Poi, benedetti che fummo dall’Abate, ci mettemmo in viaggio di buona lena, noi a piedi e il maestro nostro a dorso di un mulo, sul quale avevamo caricato le cose sue e quelle utili per l’impresa che ci apprestavamo a compiere». È l’inizio della cronaca del viaggio da Roma a Gubbio stilato dall’anonimo allievo di Fioravante da Perugia, «uomo alla mano, letterato e grande predicatore, piccolo di statura ma bello e ben formato in tutte le membra, sano e resistente alle fatiche, sia dei viaggi che dello studio». Parole assai simili a quelle usate da Salimbene da Adam per il più grande dei viaggiatori francescani, l’umbro Giovanni da Pian del Carpine, giunto poco più di un secolo prima in missione sino alla Mongolia. Un riferimento che rende conto della cultura del certamente giovane estensore del manoscritto, documento minore ma assai interessante per comprendere le ragioni che muovevano maestri e studenti a viaggiare a metà Trecento.

Certo, il viaggio in esso narrato rappresenta un trasferimento limitato nello spazio e nel tempo, circa duecento chilometri percorsi dal 9 al 15 maggio 1357, un terzo circa dei quali sulle orme di San Francesco lungo il vecchio tracciato della Flaminia sino a Foligno, per poi deviare in direzione di Assisi. Dai trenta ai quaranta chilometri al giorno nel corso dei quali non mancano incontri e aggregazioni con pellegrini e, in un caso, con una carovana di mercanti. In genere, però, il gruppo si tiene in disparte su una strada che sa meno difficile di altre, anche se pur sempre esposta alle insidie delle natura e degli uomini, alle tentazioni delle prostitute e agli assalti di briganti e ladroni, i quali «non mostrano alcun rispetto per il salvacondotto che lo studente si fa rilasciare per attestare la sua condizione di pellegrino per motivi di studio». Così si apre la lezione sugli obiettivi degli spostamenti dell’uomo cristiano tenuta dal maestro ai suoi allievi proprio nel corso della prima giornata di viaggio, conclusasi con l’arrivo al convento dei Clareni di Morlupo. Apprendiamo così che «ogni cristiano è di per sé “itinerante verso il Regno dei cieli, senza distinzione alcuna. Poiché l’intera umanità è in cammino». Ma quello di Fioravante da Perugia e dei suoi accompagnatori è pur sempre uno spostamento di un maestro e dei suoi studenti, questi ultimi attesi da un viaggio verso località più distanti o paesi stranieri. In esso cogliamo una complementarità tra naturale bacino di reclutamento da parte di una persona o di un’istituzione scolastica che vi esercita la propria forza d’attrazione e vere e proprie peregrinazioni a lungo raggio, scaturite da motivazioni più squisitamente intellettuali, dal desiderio di confrontarsi con qualche celebre maestro e con qualche prestigioso Studium, oltre che da una scelta libera e volontaria «non solo per apprendere, ma anche per liberarsi dalla tutela paterna o vescovile, da tutte quelle costrizioni che la famiglia o la società gli impongono, per respirare l’aria del creato e della città come il nostro Santo Francesco». E come non cogliervi una sorta di viaggio della giovinezza e della maturità!

Se i novizi paiono cedere all’attrazione della vita della città universitaria per ragioni anzitutto conoscitive, il vecchio maestro risponde all’urgenza spirituale di ritirarsi dalle strade del mondo per prepararsi all’ultimo e definitivo viaggio. Eppure entrambi sono disposti a mettersi in marcia alla ricerca di luoghi e di posizioni più gratificanti e appropriate, sullo sfondo di una società in piena trasformazione. Ma Fioravante rimane un uomo di Dio, a cui ha consacrato la propria esistenza, e perciò anche il proprio magistero. Per cui, se pure la vista del piccolo convento che li avrebbe ospitati per la notte aveva affrettato il passo dei suoi giovani discepoli, bramosi di cibo e di riposo, il maestro li obbliga a fermarsi perché odano distintamente le sue parole: «Ora tocca a voi andare per le vie del mondo. Fatelo con coraggio, perché come Abramo non poté avere un figlio legittimo nella propria patria, così lo scolaro che decidesse di studiare a casa propria non raggiungerà mai il suo scopo. Quindi raggiungete Bologna o Parigi per apprendere le arti liberali, Orleans per i classici, Salerno per la medicina, perché solo in codesti luoghi si possono conseguire i gradi accademici e contrarre amicizie o conoscenze utili a far carriera. Ma se sarete chierici non fatevi ricompensare dagli studenti, dalla città o dalla Chiesa sotto forma di prebenda, perché la scienza appartiene solo a Dio, e va pertanto donata. E anche se vi spoglierete dell’abito che portate, non fate della scienza la vocazione e la meta finale del viaggio, ma la strada maestra verso Dio. L’uomo cristiano è in cammino verso il Regno dei cieli”.

2 – continua

La prima puntata:

https://binrome.com/eventi/verso-il-festival-un-manoscritto-ritrovato-un-viaggio-medievale-direzione-eugubium-1/

imageInfo: www.festivaldelmedioevo.it