è una favola politica moderna, che rappresenta, con leggerezza e ironia, alcuni aspetti di un odierno sistema socio-culturale, appiattito troppo spesso su formule di ipocrisia e apparenza. È una metafora sulla contrapposizione fra le scelte di una politica volta alla conservazione del potere e quelle, apparentemente libere, di un popolo inconsapevolmente condizionato dai messaggi subliminali della comunicazione di massa.
I connotati immaginifici della “fiaba” consentono in fase di rappresentazione scenica di affrontare un argomento complesso con scioltezza, estrosità e un pizzico di innocente irriverenza:
La narrazione è lungi dal prendere le parti di una fazione politica, né vuole assumere atteggiamenti moralistici e didascalici, ma intende semplicemente fornire, attraverso il divertimento e il piacevole intrattenimento, alcuni spunti di riflessione sulla organizzazione del consorzio umano.
In questa dimensione fantastica, lo smarrimento delle identità ideologiche, sacrificate alle strategie di conquista del potere, viene dissolto in una suggestione utopica di ottocentesca memoria.
È la personificazione della “fantasia” che soppianta il dominio politico e finanziario accompagnandosi ad una liberatoria “risata”, metaforica risposta di vitalità e non violenza. Così, i nomi, i luoghi, le vicende e i personaggi che attraversano la storia sono straordinari e fantastici, a volte improbabili, assurdi e, per lasciare ampio spazio all’immaginazione, finalizzati ad una narrazione “senza tempo”.
dal 26 al 30 ottobre
Drammaturgia
Renato Pace e Alessandro Pace
Regia
Alessandro Pace
Con
Francesca Romana Verzaro Gianluca Passarelli Luigi Testoni
dal 26 al 30 ottobre 2016, regia Alessandro Pace
Teatro Trastevere h 21.00, domenica h 17:30