Giorgio Albertazzi e’ morto la mattina del 28 maggio a Roccastrada. Era nato a Fiesole il 20 agosto 1923. È stato uno dei più grandi protagonisti del teatro italiano, un maestro. BinRome ha seguito i suoi spettanocoli fino all’ultimo. Gli dedichiamo questo articolo del 30 gennaio 2016, quando al Teatro Ghione di Roma ha interpretato da gigante qual era Memorie di Adriano. Grazie, maestro!
Arrivare a 92 anni e continuare a ruggire sul palcoscenico. Solo Giorgio Albertazzi si può permettere tutto questo e lo ha fatto, con la classe, la sua eleganza, e il suo olimpico distacco, al Ghione di Roma, con lo spettacolo “Memorie di Adriano”, in scena fino al 14 febbraio. Non è solamente una performance artistica, quella di Albertazzi, ma è un momento magistrale di lirismo assoluto. Seppur piegato da una pesantezza fisica che lo costringe seduto, la voce del Maestro si insinua nella sala con la forza vulcanica di un Prospero che ha ancora la forza di evocare gli spiriti dell’aria. Per un’ora e mezza, Albertazzi è il demiurgo di un mondo onirico, dove gli Dèi antichi sono tornati a passeggiare in sala. La trincea del tempo si è fermata e la guerra di posizione dei minuti si è fermata per ascoltare la sua Voce. Non si è rimasti solo in ascolto ma si è entrati nella mente di uno dei personaggi più complessi della storia del teatro di Albertazzi. Questo Adriano che ama, che riesce a uccidere, senza mai “coprirsi di delitti”, non è solo l’imperatore storico ma è una metanarrazione. Un racconto che sigilla altri singoli racconti. In lui, l’aspetto performativo della singola rappresentazione si scioglie in un paradigma denotativo, che fa diventare lo stesso spettacolo, “Memorie di Adriano”, un punto imprescindibile per l’excursus culturale di qualsiasi buon italiano che voglia definirsi tale. Quindi, grazie maestro Albertazzi, grazie perché non vuole lasciarci brancolare nel buio di un già sentito o, peggio, di un “ancora”. Grazie perché ci insegna che, nonostante tutto, è la vita a perfezionare l’arte e non il contrario e lei, maestro Albertazzi, ha impreziosito la vita di questa penisola sempre più stanca.