Se credevamo di averla consegnata alla storia, ci siamo sbagliati perché Alessandra Ferri ha sorpreso tutti e confessa: «Neanche io me lo aspettavo». La ballerina, che danzerà nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica il 30 luglio 2015, si era ritirata dalle scene nel 2007 e con un addio trionfale che tutti ricordiamo. Poi, dopo sei anni e mezzo di silenzio e sebbene immersa in una vita piena, la sua vocazione torna a farsi sentire a gran voce e le ricorda che artisti si è e non si può smettere di esserlo, la professione nell’arte è solo una conseguenza. Ed è così che oggi la vediamo danzare ancora una volta e più liberamente che mai, danzare per ciò che per un artista è insieme un essere, un piacere e anche un dovere: l’Arte stessa.
Il suo ritorno sulle scene è stato ricco di progetti, la Ferri non si è fermata un momento e quella fiamma che «ci spinge ad avere un coraggio che non ci appartiene» e ad aspirare sempre a fare di più e meglio adesso la fa approdare ad “Evolution“. La piéce molto allegra e variopinta, data anche la diversa provenienza degli interpreti, vede la ballerina di fama internazionale affiancata dal primo ballerino del American Ballet, Herman Cornejo. I due, artisticamente di un’intesa eccezionale, portano in scena l’evoluzione della danza che oggi, lungi dall’essere così settoriale come una volta e ormai alimentata da una continua contaminazione creativa, porta alla consapevolezza che la danza non siano altro che due o più esseri umani in carne ed ossa che condividono un’esperienza corporea e spirituale, mondana e oltremondana insieme.