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Alì Bhatti porta in scena allo Studio Uno un monologo sulla sua storia di giovane migrante

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In prima assoluta al Teatro Studio Uno dal 23 al 26 gennaio 2020 “Amido” di e con Alì Bhatti, allievo attore del laboratorio teatrale interculturale “Oltre i Banchi”che attraverso un intenso e suggestivo monologo,porta in scena la sua storia personale di giovane migrante, diretto da Mauro Santopietro con l’organizzazione di Spring di Grazia Sgueglia.

Ascoltare questa sua storia, una storia vera, una storia ad alto livello glicemico, dovrebbe fare riflettere sulla parola coraggioDal latino corhabeo, avere cuore. E forse fare nascere un pensiero a chi guarda gli stranieri come gente priva di virtù. Non vuole essere una storia di razzismo. Alì è un ragazzo perfettamente integrato. È la storia di Alì. Semplicemente una storia dolce, capace di ammorbidire le rigidità del nostro quotidiano. Una delle tante qualità dell’amido.

Dal 2017, per tre anni consecutivi, Mauro Santopietro, attore e regista, e Grazia Sgueglia, organizzatrice e produttrice, danno vita, insieme ad altre partnership, a un laboratorio interculturale di teatro per adolescenti dai 18 ai 25 anni. Il laboratorio è aperto a tutti, con un occhio particolare a tutti quei ragazzi che provengono dalle periferie: periferie del mondo occidentale, periferie di una grande città. Ed ecco che ragazzi che non conoscono il teatro o che non lo vivono e lo praticano nella loro quotidianità hanno avuto modo di portare avanti un’esperienza teatrale con l’obbiettivo primario non di formare attori ma di far nascere in loro un’idea, una decisione, una consapevolezza, la volontà di esporla e di esporsi e di credere in sé stessi.

Alì è nel gruppo dal primo momento: quando ha iniziato a partecipare al laboratorio era da pochi mesi in Italia, non parlava l’italiano, anzi non parlava, vinto dalla timidezza e dalla paura di non essere accolto e accettato. Ha resistito e ha affrontato il primo saggio. E’ scoccata una scintilla. Ha cominciato ad amare il teatro, tanto da continuare il laboratorio anche al secondo anno e al terzo, malgrado la sua vita quotidiana fosse votata a crearsi indipendenza, stabilità economica e la possibilità di rimanere in Italia.

Non ricordo molto, ho annullato il tempo, forse, non so come ho fatto a trovare la forza. Volevo tornare indietro, non potevo farcela ma lì bisognava solo andare avanti, non ti potevi fermare perché “la guida” ti colpiva o poteva ucciderti. A un certo momento ho smesso di pensare. Dal Pakistan siamo arrivati in Iran, non so bene quanto tempo sia trascorso. C’erano solo uomini in viaggio con me, anche due bambini di circa dieci anni. Ricordo solo che finita una montagna ne iniziava un’altra e poi un’altra ancora, finché non siamo arrivati al confine turco. Lì ho davvero sentito la paura, capivo che era pericoloso. La polizia cercava di colpirci anche con le pietre, alcuni dei miei compagni sono caduti mentre correvano e uno è stato ucciso. Ricordo il freddo e il sapore dei biscotti. Era l’unica cosa poco pesante che il peso dei nostri zaini potesse sopportare. Non voglio ricordare. Arrivato in Italia avevo venti euro in tasca e sono corso in un bar, ho comprato una bottiglia d’acqua, non da mangiare perché per me è ancora difficile farlo, e ho chiesto le chiavi del bagno. Mi sono lavato, il sapone era nero, avevo con me anche un rasoio e mi sono tagliato la barba.”

In natura l’amido è una sostanza che presenta un alto potere calorico, fornisce un lento rilascio di glucosio nel sangue e assicura all’organismo energia a lungo termine. Lo stesso effetto lo si ha nell’ascoltare una bella storia di vita.

Ali è seduto a centro palco. Ai suoi piedi un secchio colmo di patate da sbucciare e travasare in un contenitore vuoto. Alle sue spalle una radio che trasmette musica pop Italiana. Sono già diversi anni che è nel nostro Paese. Parla bene la nostra lingua e sembra essere perfettamente integrato. Ha lavoro, casa, cerca di costruirsi una famiglia ma non ha fretta. Il futuro è lì avanti a sé che lo attende, prova ad afferrarlo ogni giorno, ma il passato è ancora troppo ingombrante e lo scaraventa a terra.

Alì è fuggito per vivere meglio. Non per scampare alla morte o alla rivoluzione. Solo per vivere il futuro nel migliore dei modi. Proprio come pensano di voler fare molti giovani italiani. Che poi non fanno. Mentre lui ha attraversato a piedi il deserto.

Amido” 23-26 gennaio 2020

Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca, 6 (Torpignattara).